continua dalla lettera di Tolkien a Naomi Mitchson
“Tom Bombadil non è un personaggio importante per la narrazione, rappresenta qualcosa che sento importante, anche se non sarei disposto ad analizzare con precisione questo sentimento. Tuttavia, non l’avrei lasciato se non avesse avuto una qualche funzione. Potrei metterla in questo modo. La storia è strutturata in termini di lato buono e lato cattivo, bellezza contro bruttezza spietata, tirannia contro regalità, libertà moderata con consenso contro costrizione che ha perso qualsiasi obiettivo se non il mero potere, e così via; ma entrambi i lati in qualche misura, conservatori o distruttivi, vogliono una misura di controllo. Ma se avete, per così dire, fatto “voto di povertà”, rinunciato al controllo, e vi godete le cose per se stesse senza riferimento a voi stessi, guardando, osservando e in qualche misura conoscendo, allora la questione dei diritti e degli errori del potere e del controllo potrebbe diventare del tutto priva di significato per voi, e i mezzi di potere del tutto inutili. È una visione pacifista naturale, che sorge sempre nella mente quando c’è una guerra. Ma il punto di vista di Gran Burrone sembra essere che sia un’ottima cosa nella teoria, ma che in realtà ci sono cose con cui non può far fronte, e da cui dipende comunque la sua esistenza. In definitiva, solo la vittoria dell’Occidente permetterà a Bombadil di continuare, o addirittura di sopravvivere. Nel mondo di Sauron non gli rimarrebbe nulla.”
Nella lettera a Peter Hastings Tolkien scrive ancora:
“Non credo che Tom abbia bisogno di essere filosofeggiato, l’ho tenuto nella storia, così com’era, perché rappresenta alcune cose che altrimenti sarebbero rimaste fuori. Non intendo dire che sia un’allegoria – altrimenti non gli avrei dato un nome così particolare, individuale e ridicolo – ma “allegoria” è l’unico modo di mostrare certe funzioni: è quindi un’“allegoria”, o un esemplare, una particolare incarnazione della pura (vera) scienza naturale: lo spirito che desidera la conoscenza di altre cose, della loro storia e della loro natura, perché sono “altre” e del tutto indipendenti dalla mente indagatrice, uno spirito coevo alla mente razionale e del tutto indifferente a “fare” qualcosa con la conoscenza: Zoologia e botanica, non allevamento di bestiame o agricoltura.”
In un’altra lettera scrive:
“Bombadil mi è venuto in mente in modo indipendente ed è stato trascinato nel flusso crescente de Il Signore degli Anelli.
L’ho lasciato dov’è e non ho cercato di chiarire la sua posizione, prima di tutto perché mi è simpatico e ha comunque una collocazione geografica soddisfacente nelle terre de Il Signore degli Anelli; ma più seriamente perché in qualsiasi mondo o universo ideato in modo fantasioso (o imposto semplicemente sul mondo reale) c’è sempre qualche elemento che non si adatta e apre per così dire una finestra su qualche altro sistema. Noterete che, sebbene l’Anello sia una questione seria e abbia un grande potere per tutti gli abitanti del mondo de Il Signore degli Anelli, anche i migliori e i più santi, non tocca affatto Tom Bombadil. Quindi Bombadil è “senza padre”, non ha un’origine storica nel mondo descritto ne Il Signore degli Anelli”
In una bozza di lettera inedita del 1968 (facente parte di una collezione privata)Tolkien scrisse: “Non conosco la sua origine [di Tom Bombadil] anche se potrei fare delle ipotesi. È meglio lasciarlo così com’è, un mistero. Ci sono molti misteri in qualsiasi sistema chiuso/organizzato di storia/mitologia”
Michael e Priscilla, figli di Tolkien, dissero che Tom Bombadil era il nome di una colorata bambola olandese posseduta dai figli di Tolkien, vestita esattamente come Tom è descritto ne Il Signore degli Anelli.
Note da A reader’s companion
- Stella del Vespro