un segreto che nessuno poteva scoprire

Turgon però si era fatto superbo, e Gondolin bella quanto il ricordo dell’elfica Tirion, ed egli confidava ancora nella sua segretezza e inespugnabile forza, sebbene le parole di un Vala fossero ben sufficienti a smentirla; e, dopo la Nirnaeth Arnoediad, gli abitanti della città più non desideravano aver parte nelle calamità di Elfi e Uomini che abitassero altrove, né di tornare in Occidente affrontando paure e pericoli, ma, al riparo dei loro colli incantati e privi di sentieri, vietavano l’ingresso a chiunque, sebbene Turgon a stento fosse sfuggito all’odio di Morgoth; dalle terre circostanti, le notizie giungevano incerte e remote, e ben poca attenzione essi prestavano loro.…

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Aredhel Ar-Feiniel

Aredhel Ar-Feiniel, la Bianca Signora dei Noldor, figlia di Fingolfin, viveva nel Nevrast con Turgon suo fratello, e con lui si trasferì nel Regno Celato. Ma s’annoiava nella chiusa città di Gondolin, e a mano a mano che il tempo passava sempre più desiderava tornare a cavalcare per ampie terre e aggirarsi per le foreste, com’era stato suo costume in Valinor; e quando furono trascorsi duecent’anni dacché era stata completata la costruzione di Gondolin, parlò con Turgon e gli chiese licenza di andarsene.…

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Si computarono da allora gli Anni del Sole

Ora i Valar stavano in pace dietro le loro montagne; e, data luce alla Terra di mezzo, a lungo più non se ne curarono, e il predominio di Morgoth restò incontrastato se non dalla prodezza dei Noldor. Ulmo più di tutti volgeva la mente agli esuli, lui al quale notizie da tutta la Terra giungevano per ogni acqua.…

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il suo riso era come l’acqua

In quello stesso anno, i grandi disegni di Maedhros giunsero quasi a compimento, e con il rinascere delle forze degli Eldar e degli Edain l’avanzata di Morgoth venne bloccata e gli Orchi furono scacciati dal Beleriand. Allora alcuni presero a parlare di future vittorie e di vendicare la battaglia della Bragollach, laddove Maedhros avrebbe dovuto mettersi alla testa degli eserciti uniti, costringere Morgoth sotto terra e sigillare le Porte di Angband.…

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Così finì il più possente dei Noldor

Dieci giorni durò quella battaglia, e di tutte le armate da lui apprestate per la conquista del Beleriand, non tornò che un pugno di superstiti.

Pure, avrebbe avuto motivo di grande gioia, ancorché per il momento gli fosse celato. Ché Fëanor, mosso da ira per l’Avversario, non volle far alto, ma proseguì tallonando i resti degli Orchi, pensando così di giungere da Morgoth stesso; e rideva forte agitando la spada, rallegrandosi al pensiero di aver sfidato la collera dei Valar e i perigli del cammino, e che era vicina l’ora della sua vendetta.…

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l’avanzata di Morgoth venne bloccata

Negli anni che seguirono alla Dagor Bragollach e alla caduta di Fingolfin, l’ombra della paura di Morgoth si allungò. Ma nell’anno quattrocentosessantanovesimo dopo il ritorno dei Noldor nella Terra-di-mezzo, tra Elfi e Uomini la speranza rifiorì, ché si era sparsa la voce delle imprese di Beren e Lúthien e dell’umiliazione di Morgoth sul suo stesso trono in Angband, né mancava chi sosteneva che Beren e Lúthien fossero ancora vivi o ritornati di tra i Morti.…

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immagine della massima bellezza

Nella battaglia di Sarn Athrad, Beren si batté per l’ultima volta, e di sua propria mano uccise il Signore di Nogrod, strappandogli la Collana dei Nani; ma quegli, morendo, lanciò la propria maledizione su tutti i tesori. Poi Beren contemplò meravigliato la gemma di Fëanor, proprio quella che aveva avulso dalla corona di ferro di Morgoth e che ora splendeva tra l’oro e le pietre preziose grazie all’abilità dei Nani; e andò a lavarla dal sangue nelle acque del fiume.
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