sentiva che stava lentamente soffocando

Non ci volle molto perché cominciassero a odiare la foresta con tutto il cuore, così come avevano odiato i tunnel degli Orchi, tanto più che questa non sembrava offrire maggiori speranze di una qualche fine. Ma dovevano continuare ad andare avanti, anche dopo che si sentirono male per il desiderio di vedere il sole e il cielo, e anelarono alla carezza del vento sul viso. Sotto il tetto della foresta non un fremito nell’aria, che era eternamente immobile, scura e afosa. Lo sentivano perfino i Nani, che pure erano abituati a vivere nei tunnel, e talvolta restavano molto a lungo senza la luce del sole; ma lo Hobbit, a cui le caverne piacevano come case e non come posti per passarci le giornate estive, sentiva che stava lentamente soffocando.

{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Mosche e Ragni, Secluded Forest at Night by Roxanne Almblade on Saatchi Art}
-Ancalagon

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