Quando Frodo mise infine piede sul flet, trovò Legolas seduto con altri tre Elfi. I loro abiti erano grigio-argento, e salvo quando si muovevano improvvisamente, era impossibile distinguerli dai tronchi. Si alzarono in piedi, ed uno di essi scoperse un piccolo lume che sprigionava un esile raggio argenteo. Lo tenne alto, guardando alla sua luce il volto di Frodo, quindi quello di Sam. Nascose nuovamente la fiamma, pronunziando parole di benvenuto nella sua lingua elfica. Frodo rispose esitante.
«Benvenuto!», ripeté l’Elfo, parlando lentamente nella Lingua Corrente. «È raro per noi adoperare altro linguaggio che il nostro; adesso viviamo nel cuore della foresta, e non trattiamo volentieri con altre genti. Persino i nostri stessi parenti del Nord sono divisi da noi. Ma alcuni dei nostri vanno ancora nelle terre straniere per raccogliere notizie e sorvegliare i nemici, e parlano quindi le lingue di altri paesi. Io sono uno di essi; Haldir è il mio nome. I miei fratelli, Rùmil ed Orophin, parlano poco il vostro idioma.
«Ma avevamo udito della vostra venuta, perché i messaggeri di Elrond passarono da Lórien tornando a casa su per la Scala dei Rivi Tenebrosi. Da molti lunghi anni non sapevamo più nulla degli Hobbit, dei Mezzuomini, e non pensavamo ve ne fossero ancora nella Terra di Mezzo. Non sembrate malvagi! E poiché venite con un Elfo della nostra stirpe, è con piacere che vi aiuteremo, come Elrond ci chiese di fare, benché non sia nelle nostre abitudini condurre degli stranieri attraverso la nostra terra. Ma dovrete passare qui la notte. Quanti siete?».
«Otto», disse Legolas. «Io, quattro Hobbit, e due Uomini, uno dei quali, Aragorn, è un Amico degli Elfi e fa parte della gente dell’Ovesturia».
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Lothlórien, Haldir of Lórien by Magali Villeneuve}
-Ancalagon