Il mattino, cessata la tempesta, Tuor si imbattè in un Elfo presso le mura di Vinyamar; era costui Voronwë, figlio di Aranwë di Gondolin, che aveva fatto vela a bordo dell’ultima nave inviata da Turgon in Occidente. E quando quella nave, finalmente tornata dal profondo oceano, era naufragata nella grande tempesta in vista delle coste della Terra-di-mezzo, lui, unico di tutti i marinai, Ulmo aveva salvato scagliandolo a terra nei pressi di Vinyamar; e, saputo dell’ordine impartito a Tuor dal Signore delle Acque, Voronwë si riempì di meraviglia, né si rifiutò di guidarlo alla porta nascosta di Gondolin. Si misero pertanto in viaggio assieme a quella volta, e quando il Funesto Inverno di quell’anno piombò su di loro sbucando dal nord, stavano avanzando cautamente verso est, ai piedi dei Monti Ombrosi. Giunsero, strada facendo, alle Pozze di Ivrin e contemplarono addolorati le contaminazioni apportatevi dal transito di Glaurung il Drago; ma, mentre così se ne stavano, ecco che videro uno andar di fretta verso nord, ed era un Uomo alto, vestito di nero, armato di una nera spada. Ma non sapevano chi fosse, e tutto ignoravano di quanto era accaduto al sud; e colui passò loro accanto, né tra loro si scambiarono parole.
{J.R.R. Tolkien, Il Silmarillion, Capitolo XXIII, Tuor e la Caduta di Gondolin, Voronwë by kimberly80 on deviantART}
-Lúthien Tinúviel