Herumor, Re di Harad
Númenor, dopo il 2.250 S.E. – Terra di Mezzo, ? (possibilmente 3.019 T.E.)
Molto spesso, nelle cronache umane, si tende a considerare i Dùnedain e il popolo di Gondor come gli unici eredi della tradizione di Nùmenor sulla Terra di Mezzo.
Una semplificazione comprensibile e in qualche modo autoassolvente da parte degli Uomini della Terza e della Quarta Era, perché attaverso di essa potevano concludere che le stirpi Umane discendenti da Elros erano state mondate dalle loro colpe a seguito della distruzione di Elenna da parte della Grande Onda inviata dai Valar.
Ma chi ha letto l’Akallabêth, la narrazione della Caduta di Númenor, o ha osservato con attenzione gli eventi della Terza Era di Arda, sa che tra i membri della diaspora Nùmenoreana vi erano anche molti rappresentanti di coloro – descritti come ‘Gli Uomini del Re’ – nelle antiche cronache, che a partire dal regno di Tar-Ancalimon hanno iniziato a volgere le spalle ai Valar e agli Eldar, considerati loro messaggeri, nel migliore dei casi, o loro spie in un numero sempre maggiore di occasioni.
Un gruppo destinato a crescere che divenne egemone negli ultimi secoli della Seconda Era, e vieppiù quando Sauron fu condotto prigioniero a Nùmenor e fu in grado di sobillare Ar-Pharazôn e gran parte del popolo alla sua causa e al culto di Morgoth, in opposizione ai Valar.
Herumor, aveva probabilmente rinnegato la fede nelle Potenze dell’Ovest già qualche tempo prima dell’arrivo di Sauron. Le poche fonti a disposizione ce lo descrivono come un Uomo ambizioso e altero, poco propenso a ritenere che la gloria di Nùmenor dipendesse da altro che la forza delle sue flotte e il valore dei suoi soldati, e che qualunque altra etnia dovesse chinare la testa e accettare il loro dominio.
E fu così che, come molti che la pensavano allo stesso modo, si volse all’Est e alle grandi distese della Terra di Mezzo che, dal suo punto di vista, attendevano solo di essere conquistate e asservite alla gloria di Nùmenor. Seguendo l’esempio del padre Edhelion, egli si insediò nella città di Umbar e da qui diresse molte scorribande, di razzia e di conquista, nei territori del Sud.
A quanto sembra, in quegli anni in cui il potere di Sauron si estendeva fino alle coste della Terra di Mezzo, insieme al fratello Fuinur abbracciò il culto di Morgoth e iniziò a prendere contatti con gli emissari dell’Oscuro Signore. E ancora prima che Pharazôn prendesse il potere a Armenelos, egli aveva conquistato grandi territori nell’Harad e nel lontano Harad, soggiogandone la popolazione e nominandosi Re dell’Harad, da allora un popolo sempre pronto a prendere le armi contro Nùmenor e i suoi eredi.
La Storia ufficiale di Herumor termina qui, quando probabilmente assunse il nome con cui è noto (Herumor infatti significa ‘Signore Nero’ in Quenya, ultimo retaggio della sua antica progenitura), e nulla si sa della sua vita successiva o della sua morte.
Tanto che in molti si chiesero se forse questa morte non si sia mai realmente concretizzata. Com’è noto, infatti, tre furono gli Uomini di razza Nùmenoreana a cui in quel tempo Sauron assegnò uno dei Nove Anelli destinati ai secondi Figli di Ilùvatar. E si è così diffusa la leggenda che, insieme al Re Stregone di Angmar, siano stati proprio Herumor e Fuinur coloro ai quali furono assegnati i due Anelli. E che, con il passare del tempo, ne fossero avvinti, trasformandosi lentamente ma inesorabilmente da Signori dell’Harad in Spettri al servizio di Sauron. Uomo di grande ambizione ma non altrettanto forte di spirito, rimase in secondo piano nelle schiere dei Nazgûl rispetto al loro Capitano e anche al capo in seconda Khamûl l’Esterling.
Ma della sua trasformazione in uno dei Nazgûl non disponiamo di prove documentate, e ci affidiamo unicamente alle leggende e alle dicerie con cui il Popolo di Gondor intendeva spiegarsi l’acerrima e incessante ostilità che le popolazioni del Sud rivolgevano verso il Regno meridionale, e del supporto che sempre gli forniva la città di Umbar, l’ultimo rifugio dei Nùmenonoreani Neri nella Terra di Mezzo.