Seguendolo, si trovarono in una grande sala con un camino al centro. Benché fosse estate, c’era un fuoco di legna che ardeva e il fumo saliva verso le travi annerite per poi uscire attraverso un’apertura nel tetto. Oltrepassarono questa sala in penombra, illuminata soltanto dal fuoco e dal buco sopra di esso, e per una porta più piccola arrivarono in una specie di veranda sorretta da pilastri di legno fatti di tronchi singoli. Era esposta a sud ed era ancora calda, inondata dalla luce del sole che volgeva a occidente e vi penetrava obliquamente, ricadendo dorata sul giardino pieno di fiori che arrivava fin sotto ai gradini.
Qui si sedettero su panche di legno: Gandalf cominciò la sua storia mentre Bilbo dondolava le gambe penzoloni guardando i fiori nel giardino, chiedendosi quali potessero essere i loro nomi, perché la maggior parte di essi gli erano del tutto sconosciuti.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Strani Alloggi, Beorn, Bilbo and Gandalf by Maret Kernumees}
-Ancalagon