i nani e la sorte di Balin

Com’è possibile che i Nani non sapessero cos’era successo a Moria?
Nel film La compagnia dell’anello, vediamo Gimli felice e ansioso di entrare a Moria, sicuro di trovare un’accoglienza regale, facile chiedersi, quindi, come fosse possibile che non sapesse nulla.
In realtà, nel libro, proprio la preoccupazione per le sorti di Balin e dei suoi compagni è uno dei motivi che portano Glóin e Gimli a Gran Burrone; non è infatti Elrond a convocare il Consiglio, ma sono gli altri ad arrivare a Gran Burrone, tutti per motivazioni diverse, nello stesso momento, in cerca dell’aiuto e dei consigli del signore di Imladris.
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LINGUE TOLKIENIANE + L'EVOLUZIONE DELLA LEGGENDA - Corpus Medio Quenya: Frammento Atalante (La Strada Perduta)

LINGUE TOLKIENIANE / Stagione 2, Speciale Númenor (parte 1)
Corpus Medio Quenya: Frammento Atalante

(episodio cross-over con:)

L’EVOLUZIONE DELLA LEGGENDA
Un’introduzione a LA STRADA PERDUTA

Cari amici, ben ritrovati alla rubrica sulle Lingue Tolkieniane.

Questo episodio e i successivi saranno un po’ speciali, in quanto vorrei introdurre un argomento molto complesso, che ci porterà inevitabilmente a parlare un po’ più del solito di narrativa e ad approfondire alcuni episodi del Legendarium.

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L'EVOLUZIONE DELLA LEGGENDA + LINGUE TOLKIENIANE - Le ETIMOLOGIE

L’EVOLUZIONE DELLA LEGGENDA
(episodio cross-over con):
LINGUE TOLKIENIANE

Le ETIMOLOGIE

Ben ritrovati a quello che potremmo definire un vero e proprio “cross-over episode!” tra due delle rubriche da me (Rúmil) curate: “L’Evoluzione della Leggenda” e “Lingue Tolkieniane”.

L’occasione ghiotta che ci consente di fare questo rendez-vous tra “discipline” tolkieniane è ovviamente il fondamentale testo delle Etymologies (“Le Etimologie”), che si colloca temporalmente proprio nel “periodo medio” del Legendarium tolkieniano, che abbiamo recentemente affrontato anche nel Lhammas, e che costituisce uno dei cardini dell’evoluzione delle lingue fittizie del Professore.

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L'EVOLUZIONE DELLA LEGGENDA - Il Frontespizio del Quenta Silmarillion degli anni ’30 e la tradizione letteraria del “Silmarillion”

Continuando nel nostro excursus della HoME, dopo aver passato in rassegna, seppur in maniera non sistematica e a volte presentando esclusivamente alcuni estratti, vari brani di poesia (le poesie correlate ai Racconti Perduti e i due Lai del Beleriand), saggi (Ambarkanta e Lhammas), racconti vari (il Qenta Noldorinwa, le varie serie di Annali, La Strada Perduta, l’Ainulindalë), vorrei ora soffermarmi su un tipo di testo diverso, che trovo molto interessante per fare un po’ il punto sull’evoluzione della leggenda all’epoca in cui ci troviamo con le ultime opere analizzate (metà anni ’30 circa): il frontespizio che si accompagna al QUENTA SILMARILLION, ovvero l’ultima stesura del “Silmarillion” cui Tolkien mise mano prima di accantonarlo – seppur non del tutto – per diversi anni, per lavorare al Signore degli Anelli.

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L'evoluzione della leggenda - La Storia della Terra di Mezzo

J. R. R. Tolkien, come è noto, non redasse una sola versione del “Silmarillion”, ma svariate. Ecco perché di questo testo, in assoluto il più travagliato e complesso di tutta la sua produzione narrativa, esiste una vera e propria “tradizione letteraria”, ricostruita dal figlio Christopher Tolkien all’interno dell’antologia di testi Storia della Terra di Mezzo.

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