Proprio in quel momento apparvero Balin e Dwalin e si inchinarono tanto profondamente che la loro barba spazzò il pavimento di pietra. L’omone a tutta prima si era accigliato, ma essi fecero del loro meglio per essere terribilmente educati, e non smisero di curvare il capo, fare riverenze, inchinarsi e agitare il cappuccio davanti alle ginocchia (al modo che più si conviene ai Nani), finché egli spianò il cipiglio e scoppiò in una risatina chioccia, e difatti erano proprio comici.
«Squadrone era la parola giusta» egli disse. «Un bello squadrone comico. Venite avanti, mattacchioni, e quali sono i vostri nomi? Non voglio i vostri servizi per il momento, solo i vostri nomi; e poi sedetevi e smettetela di agitarvi!».
«Balin e Dwalin» essi dissero non osando offendersi, e si afflosciarono sul pavimento con un’espressione abbastanza attonita.
«Adesso continua di nuovo!» disse Beorn allo stregone.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Strani Alloggi, Balin and Dwalin Sons of Fundin by Devin Quigley on ArtStation}
-Ancalagon