L'Albero Bianco, di Ted Nasmith

Albero Bianco

Nimloth, l’Albero Bianco di Gondor

Minas Ithil, 3.429 S.E. – Fiorente a Minas Tirith nella Quarta Era

 

Oggi non parliamo di un artefatto in senso stretto, per quanto l’arte che permise il suo sviluppo possa essere certamente paragonata a quello dei grandi fabbri e dei grandi artigiani di Eregion, Lindon e di Valinor al di là del Mare.…

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La Battaglia dei Campi del Pelennor, di Alan Lee

La Battaglia dei Campi del Pelennor

Minas Tirith, 15 marzo 3.019 T.E. 

 

La battaglia dei Campi del Pelennor è stata la più grande e cruenta battaglia della Terza Era, combattuta alle porte di Minas Tirith tra gli eserciti di Gondor, poi raggiunti dai Cavalieri di Rohan e da un esercito del Sud, contro le forze di Mordor e Minas Morgul, rinforzate da truppe di Haradrim dal Sud ed Esterling da Rhûn.…

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Beregond

Lossarnach, T.E. circa 2985-2990 – Ithilien, Q.E. circa 30-35

 

Beregond rappresenta, insieme a Hàma di cui abbiamo altrove parlato, un altro fulgido esempio di fedeltà di un Uomo per il proprio Signore, anche quando ciò significa opporsi alle leggi vigenti e alle azioni sconsiderate di chi esercita il potere.…

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Legolas e Gimli a Minas Tirith

L’Elfo e il Nano entrarono insieme a Minas Tirith, e coloro che li vedevano si stupirono alla vista di simili compagni; Legolas era infatti di una bellezza superiore a quella di qualunque Uomo, e cantava strofe elfiche mentre camminava nel mattino; Gimli invece avanzava con passo maestoso, carezzandosi la barba e volgendo lo sguardo qua e là.
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Non dirò altro per il momento

 «Dove sei stato, Boromir?», domandò Aragorn. «Hai veduto Frodo?».
 Boromir esitò un attimo. «Sì e no», rispose lentamente. «Sì: lo incontrai sulle pendici del colle e gli rivolsi la parola. Lo esortai a venire a Minas Tirith, e a non recarsi ad oriente.
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Sarebbe sleale dirgli addio adesso

 «Grave è stata la perdita», disse Legolas. «Tuttavia dobbiamo assolutamente prendere una decisione senza il suo aiuto. Che ne direste se scegliessimo noi? Potrebbe essere utile a Frodo. Chiamiamolo, e poi procediamo alle votazioni! Io opterei per Minas Tirith».
 «Anch’io», disse Gimli.
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Ogni speranza morì in lui

 Ma di fronte a Minas Tirith si ergeva un’altra fortezza, più imponente e più forte. Lo sguardo dell’Hobbit fu irresistibilmente attratto verso oriente. Passò oltre i ponti in rovina di Osgiliath, oltre i cancelli spalancati di Minas Morgul, oltre le Montagne spettrali; spaziò su Gorgoroth, la valle del terrore nel Paese di Mordor, ove sotto i raggi del Sole tutto era immerso nell’oscurità.
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