La Compagnia percorse la strada che scendeva dai Cancelli. Era in dissesto ed accidentata, e presto non fu che un viottolo serpeggiante tra l’erica e gli sterpi spuntati tra le pietre spaccate. Tuttavia si poteva ancor vedere che un tempo, dalle basse terre del Regno dei Nani, serpeggiava verso l’alto un’ampia via lastricata. In alcuni punti vi erano, lungo il viottolo, rovine di opere in pietra, e montagnole verdi ove crescevano esili betulle, o abeti sospiranti al vento. Il sentiero voltò ad est, conducendoli vicino al prato del Mirolago, ove si ergeva, non lontano dal viottolo, un’unica colonna dall’estremità tronca.
«Quella è la pietra di Durin!», esclamò Gimli. «Non posso proseguire senza deviare un attimo per vedere la meraviglia della valle!».
«Sii veloce, allora!», disse Aragorn, volgendo lo sguardo verso i Cancelli. «Il Sole tramonta presto. Gli Orchi non usciranno, forse, prima dell’imbrunire, ma noi dobbiamo esser già molto lontani al calar della notte. È quasi novilunio, e la notte sarà buia».
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Lothlórien, Kheled-zâram by megatruh on DeviantArt}
-Ancalagon