Durante quegli ultimi giorni, gli Hobbit si riunivano di sera nel Salone del Fuoco, e lì, fra le molte altre storie, udirono per intero il poema di Beren e Lùthien, e della conquista del Grande Gioiello; ma di giorno, mentre Merry e Pipino andavano gironzolando, Frodo e Sam erano sempre reperibili, assieme a Bilbo, nella piccola camera di questi. Bilbo soleva leggere brani del suo libro (che sembrava ancora molto incompleto), o frammenti delle sue poesie, oppure prendeva appunti sulle avventure di Frodo. La mattina dell’ultimo giorno Frodo era solo con Bilbo, ed il vecchio Hobbit tirò allora da sotto il letto una scatola di legno. Aprì il coperchio e frugò all’interno. «Ecco la tua spada», disse. «Si è spezzata, come sai. Io la presi per conservarla, ma dimenticai di informarmi se i fabbri la potevano riparare. Ora non vi è più tempo. Allora ho pensato che forse ti farebbe piacere avere questa, la conosci?». Estrasse dalla cassetta una piccola spada in un vecchio e sdrucito fodero di pelle. La sguainò, e la lama lucida ed accuratamente custodita scintillò all’improvviso, fredda e brillante. «Questa è Pungolo», disse, e la conficcò profondamente, quasi senza sforzo, in una trave di legno. «Prendila, se vuoi. Non penso che ne avrò più bisogno». Frodo l’accettò con gratitudine.
{J.R.R. Tolkien, Il Signore Degli Anelli, L’anello va a sud, collage realizzato con immagini da Movie Screencaps}
-Lúthien Tinúviel