Ed ella, barcollando e cercando di alzarsi in piedi, raccolse tutte le forze che le rimanevano e infilò la spada fra la corona e il manto, mentre le grandi spalle si chinavano su di lei. La spada si ruppe in mille pezzi. La corona rotolò con fragore. Éowyn cadde in avanti sul corpo del nemico abbattuto. Ma stranamente il manto e la cotta di maglia erano vuoti. Giacevano per terra informi, laceri e ammonticchiati; un urlo si levò nell’aria vibrante, spegnendosi con una nota acuta, un lacerante lamento che scomparve con il vento, una voce senza corpo che si estinse e fu inghiottita e non si udì mai più in quell’era del mondo.
J.R.R.Tolkien, Il signore degli anelli
_Vardilme
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