Mai lasciare il padrone, mai, mai

«Garn!», disse Shagrat. «Lei ha più di un veleno. Quando caccia, dà solo un colpetto nel collo e le vittime cadono molli come pesci disossati, e allora lei ci gioca come le pare e piace. Ti ricordi il vecchio Ufthak? L’avevamo perso di vista da parecchi giorni. Poi lo trovammo in un angolo; penzolava dal soffitto, ma era sveglio e furente. Che risate! Forse Lei l’aveva dimenticato, ma ci guardammo bene dal toccarlo…: non è il caso di impicciarsi dei Suoi affari. Nar… Questo pugno d’immondezza sarà sveglio fra un paio d’ore; si sentirà un po’ male per qualche tempo, ma poi gli passerà tutto. O gli passerebbe, se Lugbùrz lo lasciasse in pace. Certo si domanderà dov’è e che cosa gli è capitato!».

«E che cosa gli capiterà», rise Gorbag. «In ogni caso gli possiamo raccontare qualche storiella, se non altro. Non penso che sia mai stato nella bella Lugbùrz, perciò potrebbe fargli piacere sapere che cosa l’aspetta. Sarà più divertente di quanto non pensassi. Andiamo!».

«Ti ho detto che non ci sarà alcun divertimento», disse Shagrat. «E lui deve stare al sicuro, o finiremo tutti ammazzati». «E va bene! Ma se fossi in te prenderei quello grosso che gironzola libero, prima di riferire a Lugbùrz. Non mi sembra molto lusinghiero dire d’aver preso il cucciolo e lasciato scappare il cane».

Le voci incominciarono ad allontanarsi. Sam udì il rumore di piedi in movimento. Si stava rimettendo dall’emozione, e una furia selvaggia covava in lui. «Ho sbagliato tutto!», gridò. «Ne ero convinto. Ora l’hanno preso, maledetti, disgraziati! Mai lasciare il padrone, mai, mai: era quello il mio compito. E in fondo al cuore lo sapevo. Possa il cielo perdonarmi! Ora devo tornare da lui. In qualche modo, in qualche modo!».

 

Tratto da: Il Signore degli Anelli, Capitolo VIII, Le Scale di Cirith Ungol

Hand in Hand by Jamocha101 on Deviantart

– Thorin

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