Ma io non sono un uomo vivente!

«Uomo del re! Uomo del re!», gridava il suo cuore dentro di lui. «Devi rimanergli accanto. Sarai per me come un padre, gli dicesti». Ma la sua volontà non rispose e il suo corpo tremava. Non osava aprire gli occhi o alzare lo sguardo.
Ma poi nel buio della mente gli parve di udire la voce di Dernhelm; eppure ora suonava in modo strano, rammentandogli un’altra voce già udita in passato.
«Vattene, orrido dwimmerlaik, signore delle carogne! Lascia in pace i morti!».
Una voce glaciale gli rispose: «Non metterti fra il Nazgûl e la sua preda! Rischieresti non di venire ucciso a tua volta, ma di essere portato via dal Nazgûl e condotto alle case del lamento al di là di ogni tenebra, ove la tua carne verrà divorata e la tua mente raggrinzita verrà esposta nuda all’Occhio Senza Palpebre».
Una spada risuonò mentre veniva sguainata. «Fa’ ciò che vuoi; ma io te lo impedirò, se potrò». «Impedirmelo? Sei pazzo! Nessun uomo vivente può impedirmi nulla!».
Allora Merry udì fra tutti i rumori il più strano: gli sembrò che Dernhelm ridesse, e la sua limpida voce era come una vibrazione d’acciaio. «Ma io non sono un uomo vivente! Stai guardando una donna. Éowyn io sono, figlia di Éomund. Tu ti ergi fra me e il mio signore dello stesso mio sangue. Vattene, se non sei immortale! Viva o morente ti trafiggerò, se lo tocchi».

 

Il Signore degli Anelli, Il Ritorno del Re, Capitolo Vi, La Battaglia dei Campi del Pelennor
Éowyn and the Witch King of Angmar by Craig Spearing on Pinterest
-Thorin

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