«I miei piedi sanno percorrere codesto sentiero», disse Legolas; «gli altri non hanno però la nostra agilità. Debbono andare a nuoto?».
«No!», disse Haldir. «Abbiamo altre due corde. Le legheremo al di sopra di questa, una all’altezza della spalla e l’altra della vita, e reggendosi ad esse con precauzione, gli stranieri dovrebbero riuscire a traversare».
Quando lo snello ponte fu allestito, la Compagnia s’incamminò; gli uni cauti e lenti, gli altri con maggior disinvoltura. Degli Hobbit il migliore fu Pipino, il cui passo sicuro lo portò rapidamente sulla riva opposta, pur tenendosi con una mano sola; procedeva guardando fisso innanzi a sé, e non abbassò mai lo sguardo. Sam avanzava strascicandosi, avvinghiato alle corde, e con gli occhi nelle pallide acque vorticose come fossero un baratro nelle montagne.
Respirò con sollievo quando fu sano e salvo sulla riva opposta. «Vivi ed impara! soleva dire il mio Gaffiere. Egli però pensava al giardinaggio, e non all’appollaiarsi degli uccelli, o al tentar di camminare come i ragni. Nemmeno mio zio Andy fece mai un giochetto del genere!».
Quando la Compagnia al completo fu riunita infine sulla sponda orientale dell’Argentaroggia, gli Elfi slegarono le corde e ne arrotolarono due. Rùmil, che era rimasto dall’altra parte del fiume, tirò a sé la terza, se la mise in spalla, e con un cenno di saluto tornò indietro a montar la guardia presso il Nimrodel.
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Lothlórien, Rùmil of Lórien by MellorianJ on DeviantArt}
-Ancalagon