Gandalf scoppiò a ridere. «Vieni dentro!», gridò, e con ambedue le braccia sollevò il povero Sam stupefatto, con tanto di forbici, potature e tutto il resto, e dopo averlo fatto passare dalla finestra lo depose in piedi davanti a sé. «Portarti a vedere gli Elfi, eh!», disse, osservando Sam da vicino, con un abbozzo di sorriso sulle labbra. «Così sai anche che il signor Frodo sta per partire?». «Sì, signore. Ed è per questo che ho singhiozzato e voi mi avete sentito. Ho cercato di trattenermi, signore, ma non ce l’ho proprio fatta!». «Non ho altra scelta, Sam», disse Frodo triste ed accorato. Si era improvvisamente reso conto che abbandonare la Contea significava una separazione molto più dolorosa di un semplice addio alle sue piccole domestiche comodità di Casa Baggins. «Devo assolutamente partire. Ma se mi sei veramente affezionato», e dicendo ciò guardò fisso Sam, «se mi vuoi veramente bene, sarai muto come una tomba. Altrimenti sai che ti succede? Se ti lasci scappare una sola parola di quel che hai sentito, mi auguro che Gandalf ti tramuti in un rospo macchiato e riempia il giardino di orribili serpi». Sam cadde in ginocchio tremante. «Alzati, Sam», disse Gandalf. «Ho in mente una soluzione migliore. Qualcosa che ti terrà la bocca chiusa e t’insegnerà ad ascoltare i discorsi degli altri. Partirai col signor Frodo!». «Io, signore!», gridò Sam, balzando in piedi come un cane invitato a fare una passeggiata. «Io vedere gli Elfi e tutto il resto! Meraviglioso!», esclamò entusiasta e scoppiò in lacrime.
{J.R.R Tolkien, Il Signore degli Anelli, L’ombra del passato, collage realizzato con immagini di Movie Screencaps}
-Lúthien Tinúviel