Gli parve, allora, un semplice caso

Il Libro Rosso racconta che un giorno si presentò alla porta di Bilbo il grande Stregone, Gandalf il Grigio, accompagnato da tredici Nani, tra i quali nientemeno che Thorin Scudodiquercia, discendente di re, ed i suoi dodici compagni d’esilio. Benché sbalordito e incredulo, Bilbo partì con loro, in una mattina d’aprile del 1341 (Calendario della Contea) alla ricerca del gran tesoro appartenuto ai Re dei Nani. Si diceva che fosse stato seppellito sotto la Montagna, nella Valle a sud di Erebor. Il Drago di guardia al tesoro fu ucciso. La spedizione fu coronata da un brillante successo. Tuttavia, nonostante la Battaglia dei Cinque Eserciti, durante la quale Thorin e molti altri valorosi cavalieri persero la vita, l’impresa non avrebbe avuto molto rilievo nella storia, o meritato più di un accenno nei lunghi annali della Terza Era, se non si fosse verificato uno strano incidente. Il gruppo diretto verso le Terre Selvagge fu assalito dagli Orchi in un alto valico delle Montagne Nebbiose; durante la lotta Bilbo si smarri nelle profonde miniere nere degli Orchi. Brancolando nel buio, posò una mano in terra, e gli capitò di trovare un anello. Gli parve, allora, un semplice caso, e si mise l’anello in tasca.

 

{J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Prologo, A proposito della Scoperta dell’Anello, collage realizzato con immagini di MovieScreencaps}
-Lúthien Tinúviel

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