«Ahimè!», disse Aragorn. «Gandalf il Grigio cadde nell’ombra. Egli rimase a Moria ove soccombette».
A tali parole tutti gli Elfi della sala gridarono dal dolore e dallo stupore. «Queste sono notizie assai funeste», disse Celeborn, «le più funeste che siano giunte qui in lunghi anni pieni di sofferenze». Si rivolse a Haldir. «Perché nulla di tutto ciò mi è stato detto?», chiese in lingua elfica.
«Non abbiamo parlato a Haldir delle nostre imprese e dei nostri scopi», disse Legolas. «Da principio eravamo stanchi, ed il pericolo incombeva troppo vicino; poi dimenticammo quasi il nostro dolore, mentre camminavamo nella gioia dei dolci sentieri di Lórien».
«Grande è pure il nostro dolore, e la perdita insostituibile», disse Frodo. «Gandalf era la nostra guida, e ci condusse attraverso Moria; ed allorquando pareva non vi fosse più speranza di scampo, egli ci salvò, sacrificandosi».
«Narrateci dunque la vicenda per intero!», disse Celeborn.
Aragorn raccontò allora tutto ciò ch’era avvenuto sul valico del Caradhras e durante i giorni seguenti; parlò di Balin e del suo libro, e della lotta nella Camera di Mazarbul, e del fuoco, e dello stretto ponte, e della venuta del Terrore. «Pareva il male del Mondo Antico, e mai avevo veduto nulla di simile», disse Aragorn. «Era al tempo stesso ombra e fiamma, forte e terribile».
«Era un Balrog di Morgoth», disse Legolas; «il più mortale flagello per gli Elfi dopo quello seduto nella Torre Oscura».
«Vidi davvero su quel ponte ciò che ossessiona i nostri sogni più oscuri, vidi il flagello di Durin», disse Gimli a bassa voce, e nei suoi occhi vi era spavento.
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Lo Specchio di Galadriel, Balrog by Anthony Arkis}
-Ancalagon