Gandalf gli aveva rivolto parole rassicuranti

Pipino sbirciò da sotto il manto protettivo di Gandalf. Si domandava se era sveglio o se dormiva ancora, trasportato dal rapido sogno nel quale era immerso fin dall’inizio della grande cavalcata. Il mondo buio scompariva veloce ed il vento rumoreggiava nelle sue orecchie. Non vedeva altro che stelle fuggitive, e all’estrema destra, come ombre imponenti, le montagne del Sud. Cercò di ricostruire le tappe del viaggio e di valutare il tempo trascorso, ma la sua memoria era ancora torbida e incerta. Rammentava una prima cavalcata a velocità travolgente e senza soste, quindi un pallido barlume dorato intravisto all’alba ed il loro arrivo nella città silenziosa e nella grande casa vuota sulla collina. Vi si erano appena rifugiati, quando l’ombra alata li sorvolò nuovamente, facendo tremare tutti di terrore.

Ma Gandalf gli aveva rivolto parole rassicuranti e Pipino si era addormentato in un angolo, stanco ma inquieto, vagamente conscio di andirivieni e conversazioni e di Gandalf che dava ordini. E poi di nuovo cavalcare, cavalcare, cavalcare nella notte. Era passata una, no, due notti da quando aveva scrutato la Pietra. Quell’orrendo ricordo lo destò completamente, ed egli rabbrividì, e il rumore del vento gli parve pieno di voci minacciose.

 

{J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Minas Tirith, Peregrin ‘Pippin’ Took by Ethlyn on DeviantArt}

-Lúthien Tinúviel

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