essi periranno e io tornerò!

«Ad ogni modo, non è soggetto a nessun potere magico tranne che al suo. Vive in un querceto e ha una grande casa di legno; e come Uomo alleva bestiame e cavalli che sono meravigliosi quasi quanto lui. Essi lavorano per lui e parlano con lui. Egli non li mangia; né dà la caccia ad animali selvatici né li mangia. Tiene arnie e arnie di api grandi e fiere, e per lo più vive di panna e miele. Come orso vaga in lungo e in largo*. Una volta l’ho visto seduto tutto solo di notte in cima alla Carroccia intento a guardare la luna che calava verso le Montagne Nebbiose, e l’ho udito brontolare nella lingua gutturale degli orsi: “Verrà il giorno in cui essi periranno e io tornerò!”. Questa è la ragione per cui credo che egli stesso sia originario delle montagne».

 

*T.A. Shippey ha osservato che Beorn ha «una strettissima analogia con Bǫthvar Bjarki (=«Piccolo Orso»), un eroe della norvegese Saga of Hrólfr Kraki, e anche con Beowulf stesso, il cui nome viene comunemente spiegato nel modo seguente: Beowulf=Bee’s wolf=honey-eater=bear [Beowulf=lupo delle api=mangiatore di miele=orso], e che spezza spade, strappa braccia e incrina costole con la goffaggine e la forza di un orso» (The Road to Middle-earth, p.62).

 

{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Strani Alloggi, Bǫdvar Bjarki fights in bear form in his last battle, depicted by Louis Moe}

-Ancalagon

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