Dopo un bel po’, le aquile dovevano avere avvistato, perfino da quella grande altezza, il punto verso il quale si dirigevano; infatti cominciarono a scendere volteggiando in una larga spirale. Fecero così a lungo, e alla fine lo Hobbit aprì di nuovo gli occhi. La terra era molto più vicina, e sotto di loro c’erano alberi che sembravano querce e olmi, e larghe distese erbose, e un fiume che vi scorreva in mezzo. Ma proprio nel centro del corso della corrente che vi si avvolgeva attorno, emergeva dal suolo una grande roccia, quasi una collina di pietra, come un estremo avamposto delle montagne lontane o un enorme macigno scagliato nella pianura a miglia di distanza da qualche gigante tra i Giganti.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Strani Alloggi, Flying with Eagles by Michael Hague}
-Ancalagon