Elfica fanciulla d’un tempo passato

Quando furono tutti sull’altra riva, si sedettero e riposarono e si rifocillarono; Legolas narrò loro le storie di Lothlórien che gli Elfi del Bosco Atro custodiscono ancora nel loro cuore: storie di sole e di stelle sui prati lungo il Grande Fiume prima che il mondo divenisse grigio.
Infine cadde il silenzio, ed essi udirono la musica della cascata che scorreva dolcemente nelle ombre. A Frodo parve quasi di percepire un canto confuso con il suono dell’acqua.
«Udite la voce di Nimrodel?», domandò Legolas. «Vi canterò la storia di madamigella Nimrodel, che si chiamava come il fiume accanto al quale viveva tanto tempo fa. È un grazioso canto nella nostra lingua silvestre; ma io ve lo farò ascoltare nel Linguaggio dell’Ovest (Ovestron), come alcuni lo cantano ancora a Gran Burrone». Con una voce dolce e così fioca che quasi scompariva nel fruscio delle foglie sulle loro teste, intonò:

Elfica fanciulla d’un tempo passato,
Stella che brilla al vento,
Bianco il suo mantello e d’oro bordato
E le scarpe grigio argento.
Una stella sulla sua fronte,
Una luce sui suoi capelli,
Il sole brilla tra le fronde
A Lórien dei giorni belli.
Lunghi i capelli, bianca la pelle, chiara la voce
Della libera fanciulla volante
Nell’aria e nel vento come luce veloce,
Come sul tiglio foglia vibrante.
Nel Nimrodel fra le cascate
Dalle acque chiare e spumeggianti
La sua voce come gocce argentate
Squillava tra i flutti scintillanti.
Nessuno sa per quali alti valichi
Se all’ombra o al sole ella errando vada,
Perché Nimrodel smarrita in tempi antichi
E persa fu nei monti e nella rugiada.
Nei rifugi oscuri la elfica nave,
Sotto il riparo del monte,
Da giorni e giorni l’aspettava
Nelle ruggenti acque profonde.
Un vento al Nord si levò di notte,
Ululava e gemea,
E trascinò via dai porti le navi a frotte
Nella potente marea.
Pallida venne l’alba e le terre fuggivano.
Grigio svaniva il monte
Oltre le grandi onde che violente muggivano
E spumeggiavano sino all’orizzonte.
Amroth le spiagge ed i lidi mirava
Oltre l’onda sollevata,
Odiando la nave infida che l’allontanava
Da Nimrodel la sua adorata.
Egli Re Elfico anticamente era,
Signore d’albero e di radura,
Quando d’oro brillavano i rami in primavera
A Lothlórien la pura.
Lo videro balzare dal timone nel mare
Come la freccia dalla corda tesa,
E nelle acque profonde nuotare
Come il gabbiano sull’onda protesa.
Il vento impetuoso nel fluente capello,
La schiuma lo avvolgeva tutto,
Lungi lo videro possente e bello
Attraversare il flutto.
Ma da ovest non è giunto messaggio
E sul Vicino Lido incantato
Gli Elfi nulla sanno del viaggio
Di Amroth loro re adorato.

{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Lothlórien, ArtStation – The Falls of Nimrodel by Julian Bauer}
-Ancalagon

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