I pareri dei Commentatori sono discordi, se considerare veramente, cioè in base alle regole del gioco, l’ultima domanda di Bilbo come un vero e proprio «enigma» oppure come una semplice «domanda»; ma tutti sono d’accordo nel dire che Gollum, avendo accettato la sfida e tentato di risolvere l’ultime quesito, era irrevocabilmente tenuto a rispettate la promessa. Bilbo, colto dall’improvvisa idea che quella viscida creatura potasse essere falsa e bugiarda, pregò vivamente Gollum di mantenere la parola, vincolo sacro che nessuno oserebbe mai rompere. Ma dopo anni di buio, il cuore di Gollum era diventato nero e in lui covava la falsità: fuggi furtivamente sulla sua isoletta in mezzo alle scure acque, di cui Bilbo ignorava l’esistenza. Lì, pensava, era il suo «talismano» che l’avrebbe protetto e confortato, ora che si sentiva furioso ed affamato. Ma l’anello era sparito; l’aveva perso, glielo avevano rubato. Mandò un urlo che fece rizzare i capelli sulla testa di Bilbo, il quale non aveva pero capito che cosa fosse successo. Un’idea balenò improvvisamente nella mente di Gollum: «Ecco che cosa aveva in tasca!», gridò, e si precipitò per ammazzare l’Hobbit e riprendersi il suo tesoro. Nell’oscurità gli occhi di Gollum brillavano come una fiamma verde.
{J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Prologo, A proposito della Scoperta dell’Anello, collage realizzato con immagini di MovieScreencaps}
-Lúthien Tinúviel