«Questa è certo stata magia pura», disse Gimli. «Che faceva quel vecchietto? Che cos’hai da dire, Aragorn, sulla interpretazione di Legolas? Hai un’idea migliore?». «Forse sì», disse sorridendo Aragorn. «Vi sono altri indizi nelle vicinanze, che avete tralasciato. Sono d’accordo sul fatto che il prigioniero era un Hobbit, e che doveva avere gambe o mani libere, prima di arrivare sin qui. Credo che fossero le mani, perché in tal modo l’enigma diventa più facile, e anche perché, a quel che vedo, egli fu trasportato in questo punto da un Orco. Qui venne versato del sangue, a pochi passi di distanza, ed era sangue di Orco. Vi sono impronte profonde di zoccoli tutt’intorno, e le tracce di un oggetto pesante trascinato via. L’Orco fu ucciso dai Cavalieri, e il suo corpo gettato nelle fiamme. Ma nessuno si accorse dell’Hobbit: egli non si trovava infatti allo “scoperto”, poiché era notte ed aveva ancora indosso il manto elfico. Essendo sfinito e affamato, non è da meravigliarsi che, dopo aver tagliato i lacci che lo tenevano prigioniero con il pugnale del nemico morto, si sia riposato e ristorato prima di strisciare via. Ma è confortante sapere che pur essendo corso via senza attrezzi né bagaglio, egli aveva in tasca del lembas: ed anche questo, forse, è tipicamente Hobbit. Dico egli, ma spero e credo che Merry e Pipino fossero ambedue qui; non vi è purtroppo nulla che confermi questa mia idea».
{J.R.R. Tolkien, l Signore Degli Anelli, Il Cavaliere Bianco, collage realizzato con immagini da Movie Screencaps}
-Lúthien Tinúviel