Deposero Boromir al centro dell’imbarcazione che l’avrebbe trasportato via. Piegarono e sistemarono sotto il suo capo il grigio mantello elfico con cappuccio; pettinarono i suoi lunghi capelli neri lisciandoli sulle spalle. Intorno alla sua vita scintillava la cinta d’oro di Lórien. Posarono accanto a lui l’elmo, e sul suo grembo il corno spaccato, insieme con l’elsa in frantumi della spada; sotto i suoi piedi misero le spade dei suoi nemici. Quindi, dopo aver fissato la prua alla poppa dell’altra imbarcazione, la trainarono nell’acqua. Remando tristi lungo la riva del canale dai flutti impetuosi passarono davanti al verde prato di Parth Galen. Le rupi a picco di Tol Brandir parevano incandescenti in quel tardo pomeriggio. Man mano che scendevano a sud, il vapore di Rauros s’innalzava sfavillante innanzi a loro come una nebbia d’oro. L’impeto e il rombo delle cascate faceva tremare l’aria senza vento.
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, L’Addio di Boromir, Goodbye Boromir by Andrea Piparo Art}
– Ancalagon