Dannati siano i Nani e la loro caparbietà!

Gimli si ostinava. Divaricò le gambe e, ben saldo sui piedi, disse, posando la mano sul manico della sua ascia: «Andrò avanti libero, o tornerò indietro alla ricerca della mia terra, ove è risaputo che le mie parole sono veritiere, anche a costo di perire da solo nelle zone selvagge».
«Non puoi tornare indietro», disse Haldir severamente. «Ora che sei giunto sin qui, devi apparire al cospetto del Signore e della Dama. Essi giudicheranno se tenerti o congedarti, secondo il loro desiderio. Non puoi attraversare di nuovo il fiume, e alle tue spalle ci sono adesso sentinelle segrete che non ti lasceranno passare. Saresti ucciso prima di scorgerle».
Gimli trasse la sua ascia dalla cintura. Haldir ed il suo compagno tesero i loro archi. «Dannati siano i Nani e la loro caparbietà!», disse Legolas.
«Suvvia!», disse Aragorn. «Se è ancor mio il compito di condurre codesta Compagnia, fate quel che vi dico. È duro per un Nano che siano fatte simili distinzioni. Andremo tutti con gli occhi bendati, anche Legolas. È la migliore soluzione, anche se renderà il viaggio lento e monotono».

{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Lothlórien, Haldir by LiigaKlavina on DeviantArt}
-Ancalagon

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