Così vecchio che mi par quasi di tornare giovane

«Mi accorgo che l’aria è soffocante», rispose il Nano. «Questo legno è più leggero di quello del Bosco Atro, ma è ammuffito e decrepito». «E’ vecchio, molto vecchio», disse l’Elfo. «Così vecchio che mi par quasi di tornare giovane, una sensazione che non ho mai più provata dopo essermi messo in viaggio con dei bambini come voi. E’ un bosco vecchio e impregnato di ricordi. Sarei stato felice qui, se fossi giunto in tempo di pace». «Più che probabile», replicò Gimli. «Tu sei un Elfo dei Boschi, e comunque tutte le varietà di Elfi sono gente strana. Eppure mi dai un certo conforto. Dove vai tu, andrò anch’io. Ma tieni l’arco a portata di mano, mentre io allenterò la mia ascia nella cinta. Non per usarla contro gli alberi», soggiunse velocemente, levando lo sguardo verso l’albero che li sovrastava. «Non desidero incontrare improvvisamente quel vecchietto senza essere provvisto di qualcosa che ci aiuti a discutere; tutto qui. Andiamo!».

Ed ora, i tre cacciatori s’immersero nella foresta di Fangorn. Legolas e Gimli affidarono ad Aragorn il compito di rilevare le impronte. Vi era poco da vedere. Il terreno del bosco era asciutto e ricoperto di tappeti di foglie; ma supponendo che i fuggiaschi non si sarebbero allontanati dall’acqua, egli tornava spesso sulle rive del fiume. Fu così che scoprì il luogo ove Merry e Pipino avevano bevuto ed immerso i loro piedi, e lì, chiare agli occhi di tutti, erano le impronte di due Hobbit, le une leggermente più piccole delle altre.

 

{J.R.R. Tolkien, l Signore Degli Anelli, Il Cavaliere Bianco, collage realizzato con immagini da Movie Screencaps}

-Lúthien Tinúviel

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