chiuse la porta a chiave

Mentre nella locanda di Brea gli Hobbit si apprestavano a dormire, la Terra di Buck era immersa nell’oscurità; una leggera nebbia era sparsa qua e là nelle conche e lungo il fiume. La casa di Crifosso era buia e silenziosa. Grassotto Bolgeri aprì cautamente la porta e scrutò le tenebre. Un sentimento di paura sempre crescente si era impadronito di lui quel giorno, ed era incapace di starsene tranquillo o di andare a letto: nell’aria irrespirabile della notte incombeva una minaccia. Mentre guardava nel buio, un’ombra nera si mosse sotto gli alberi; il cancello parve aprirsi da solo e rinchiudersi senza il più piccolo rumore. Fu colto dal panico. Indietreggiò e per un attimo rimase in piedi sull’ingresso, tremante.

Quindi chiuse la porta a chiave. La notte avanzava. Giunse il suono attutito di cavalli condotti furtivamente per il viale. Fuori del cancello si fermarono, e tre figure nere si recarono, strisciando per terra come ombre nella notte, fino alla facciata della casa. Una si fermò davanti alla porta e le altre ai due lati dell’edificio; rimasero lì, immobili come ombre di pietra, mentre passavano le ore. La casa e gli alberi silenziosi parevano aspettare trattenendo il fiato. Le foglie si mossero lievemente e un gallo cantò in lontananza…

 

Tratto da: Il Signore Degli Anelli, Un coltello nel buio, Capitolo XI

Nazgûl by martawadman on DeviantArt

Thorin

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