«Se tempi così tristi dovessero davvero venire, quale soccorso si può sperare dagli Uomini?» domandò Morwen. «La Casa di Bëor è caduta. Se cade anche la grande Casa di Hador, in quali buchi dovrà strisciare la piccola gente di Haleth?» «Sono pochi e ignoranti» replicò Húrin «ma non dubitare del loro valore. C’è forse speranza altrove?» «Non parli di Gondolin» osservò Morwen. «No, perché quel nome non è mai uscito dalla mia bocca» ribatté Húrin. «È vero però quel che hai udito dire: sì, ci sono stato. Ma in verità ti dico una cosa che non ho detto e non dirò a nessun altro: non so dove si trovi.» «Però lo indovini, e con una certa precisione, penso» fece Morwen. «Può darsi» convenne Húrin. «Ma a meno che Turgon in persona non mi sciolga dal mio giuramento, non posso dire neppure a te qual è la mia congettura; sicché, la tua cerca sarebbe vana. Ma, dovessi io parlare, per mia vergogna, giungeresti al massimo a una porta serrata, ché, a meno che Turgon non scenda in guerra (e di questo non s’è udita parola, né lo si spera), nessuno vi entrerà.» «Sicché, se la tua stirpe non ha speranze, e i tuoi amici ti rinnegano» disse Morwen «non mi resta che fare di testa mia; e in questo momento m’è venuta l’idea del Doriath. Ritengo infatti che, di tutte le difese, l’ultima a cedere sarà la Cintura di Melian; e nel Doriath la Casa di Bëor non sarà oggetto di disprezzo. Non sono forse parente del Re? Beren figlio di Barahir era infatti nipote di Bregor, come anche mio padre.»
{J.R.R. Tolkien, Racconti Incompiuti, Il racconto dei figli di Húrin, L’infanzia di Túrin, Beren by EKukanova on DeviantArt}
-Lúthien Tinúviel