«No!», disse Frodo; ma non riuscì a fuggire. Le sue gambe cedettero ed egli cadde intontito. Non successe niente e non vi fu alcun rumore. Tremante, guardò verso l’alto, in tempo per vedere una figura alta e scura fare ombra alle stelle. Essa si chinò su di lui. Gli parve di scorgere due occhi estremamente freddi nei quali l’unica cosa viva era una fioca luce proveniente da molto lontano. Quindi una morsa più forte e più fredda dell’acciaio l’afferrò, congelandogli le ossa. Non ricordò più niente. Quando riprese i sensi, ci volle qualche tempo prima che riuscisse a rammentare altro oltre il senso di panico che l’aveva sopraffatto. Poi all’improvviso capì di essere prigioniero e di non avere scampo: era in un tumulo. Uno Spettro dei Tumuli l’aveva afferrato, soggiogandolo probabilmente con uno di quegli abominevoli sortilegi di cui parlavano le misteriose leggende. Non osava muoversi e rimase lì disteso come si trovava: supino su una fredda pietra, con le mani incrociate sul petto.
{J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Nebbia sui Tumulilande, Barrow Wight by Olanda Fong-Surdenas on Pinterest}
-Lúthien Tinúviel