avremo fatto del nostro meglio

«E per il cibo, come faremo?», obiettò Sam. «Quanto ci vorrà per finire il nostro lavoretto? E poi, come risolveremo il problema? Questo pan di via ti regge in piedi meravigliosamente bene, benché non appaghi per nulla le interiora, per così dire; con ciò non intendo essere irrispettoso verso coloro che l’hanno fatto, bensì esprimere quel che sento. Comunque, bisogna mangiarne un po’ ogni giorno, e la quantità non aumenta. Direi che le nostre provviste potranno bastare all’incirca tre settimane, ma, badate bene, con la cinta stretta ed il dente leggero. L’abbiamo consumato con troppa libertà, sinora».

«Non so quanto ci vorrà per… per finire», disse Frodo. «Quel ritardo sulle colline è stato disgraziato. Ma, Samvise Gamgee, mio caro Hobbit… anzi, Sam, mio più caro Hobbit, mio adorato amico…. non credo sia necessario riflettere su ciò che accadrà dopo. Che speranza abbiamo di finire il nostro lavoretto, come dici tu? E se vi dovessimo riuscire, chissà quali ne saranno le conseguenze? Se l’Unico Anello cade nel Fuoco, e noi siamo nelle vicinanze? Credi, Sam, che potremmo ancora aver bisogno di pane? Non penso. Se riusciremo a sorreggere le nostre membra sino al Monte Fato, avremo fatto del nostro meglio. Incomincio già a pensare che io non vi riuscirò».

 

Il Signore degli Anelli, Le Due Torri, Capitolo II, L’Attraversamento Delle Paludi

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-Thorin

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