Ancalagon

cominciarono a lagnarsi dello Hobbit

Discussero a lungo su ciò che bisognava fare, ma non riuscirono a trovare nessun sistema per sbarazzarsi di Smog, e proprio questo era sempre stato un punto debole dei loro piani, come Bilbo si sentiva propenso a far notare. Poi, come è naturale in gente profondamente perplessa, cominciarono a lagnarsi dello Hobbit, biasimandolo per quello di cui si erano dapprima tanto compiaciuti: per avere portato via una coppa e avere suscitato così presto il furore di Smog.…

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Afferrò l’anello di ferro

Gimli lo prese per il braccio, aiutandolo a sedersi su di un gradino. «Cos’accadde lassù in cima alle scale?», chiese. «Hai incontrato il battitore di tamburo?».
«Non so», rispose Gandalf. «Ma mi trovai improvvisamente di fronte a qualcosa che non avevo mai incontrato.…

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ora poteva permettersi di aspettare

Dai pony, e dalle tracce degli accampamenti che aveva scoperto arguì che alcuni Uomini erano risaliti su dal fiume e dal lago, e che avevano scalato il fianco della montagna dalla parte della valle dove erano rimasti i pony; ma la porta sfuggì al suo occhio inquisitore e il piccolo spiazzo, protetto dalle sue alte pareti, aveva eluso le sue fiamme più violente.…

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egli doveva salvare i suoi compagni.

Aveva pochissimo tempo a disposizione, lo sapeva bene, prima che i ragni si stufassero e tornassero sui loro alberi dove i Nani stavano ancora appesi, e in questo breve spazio di tempo egli doveva salvare i suoi compagni. La parte peggiore della faccenda era salire sui lunghi rami da cui penzolavano i fagotti.…

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chinarono il capo in segno di dolore

Rimase a lungo inginocchiato, sopraffatto dalle lacrime, con la mano di Boromir stretta nella sua. Fu così che lo trovarono Legolas e Gimli. Tornavano dalle pendici occidentale del colle, strisciando silenziosamente fra gli alberi come cani in agguato. Gimli stringeva l’ascia, e Legolas, che aveva esaurito tutte le frecce, il lungo pugnale.
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rimasero lì rabbrividendo

Essi strisciarono più in giù nel tunnel, e rimasero lì rabbrividendo benché facesse un caldo afoso, finché l’alba non filtrò pallida attraverso la fessura della porta. Di tanto in tanto per tutta la notte poterono udire il rombo del drago che volava farsi più forte e poi passare e svanire, mentre continuava la sua caccia tutt’intorno ai fianchi della montagna.…

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