«Lo vedo! Ora sì che lo vedo!», sibilò Gimli. «Guarda, Aragorn! Te l’avevo detto! Ecco il vecchietto. Tutto vestito di luridi stracci grigi: perciò sulle prime non riuscivo a vederlo». Aragorn scorse una figura curva che avanzava lentamente. Non era molto distante, e sembrava un vecchio mendicante dal passo stanco che si appoggiasse a un rozzo bastone. Teneva il capo chino, e non levò lo sguardo su di loro. In altre contrade, l’avrebbero salutato con parole amichevoli, ma questa volta rimasero in silenzio, come in preda a una strana tensione: si stava avvicinando qualcosa che conteneva un potere nascosto…o forse una minaccia. Gimli osservò con occhi spalancati la figura avvicinarsi a passo a passo. Poi, improvvisamente, incapace di trattenersi ancora, scoppiò a dire: «Il tuo arco, Legolas! Tendilo! Preparati! E’ Saruman. Non lasciare che parli, o getti su di noi qualche incantesimo! Sii tu il primo a colpire!». Legolas prese l’arco e lo tese, ma lentamente, come se qualche forza recondita gli opponesse resistenza. Aveva in mano una freccia che però non aggiustò sull’arco. Aragorn taceva, e il suo volto era vigile e attento. «Che cosa aspetti? Che ti sta succedendo?», disse Gimli, con un sibilante sussurro. «Legolas ha ragione», disse piano Aragorn. «Non possiamo tirare all’improvviso su di un vecchio ignaro, quali che siano i nostri timori e sospetti. All’erta, ma aspettiamo!».
{J.R.R. Tolkien, l Signore Degli Anelli, Il Cavaliere Bianco, collage realizzato con immagini da Movie Screencaps}
-Lúthien Tinúviel