tutto era immerso in una luce verde e oro pallido

Quella notte non udirono alcun rumore. Soltanto Frodo sentì, non sapeva se in sogno o no, fluire armoniosamente un dolce canto: sembrava una fioca luce dietro una grigia tenda di pioggia, una luce che diventava sempre più forte e intensa, fino a trasformare tutto il velo in una coltre di vetro e d’argento. E quando infine la tenda si sollevò, gli apparve lontano una campagna verdeggiante cosparsa del rosa dell’aurora.

La visione scomparve ed egli si svegliò. Tom era già in piedi che fischiettava come un albero pieno d’uccelli, e il sole diffondeva i suoi raggi obliqui lungo le falde del colle e attraverso la finestra aperta. Fuori, tutto era immerso in una luce verde e oro pallido.

Dopo la colazione, che anche questa volta consumarono da soli, si apprestarono agli addii, e quantunque la mattina fosse fresca, limpida e serena, sotto un cielo autunnale di un azzurro immacolato, gli animi erano tristi. Una fresca brezza veniva da nord-ovest. I docili pony si muovevano irrequieti e vivaci, annusando l’aria. Tom uscì di casa e agitò il cappello, danzando sulla soglia. Esortò gli Hobbit a saltare in groppa e a partire, mantenendo una buona andatura.

Cavalcarono lungo un sentiero che serpeggiava dal retro della casa, salendo leggermente verso il nord della collina.

 

Tratto da: Il Signore degli Anelli, Libro I Capitolo VIII, Nebbia sui Tumulilande

Tom Bombadil by ullakko

– Thorin

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