La spada Anglachel venne riforgiata per lui da abili fabbri del Nargothrond e, sebbene i margini fossero rimasti anneriti, balenavano pure di pallido fuoco. E Túrin stesso divenne noto nel Nargothrond con il nome di Mormegil, vale a dire Spada Nera, per i racconti delle sue gesta con quell’arma.
Ma Túrin chiamò la spada Gurthang, Ferro di Morte.
Per la sua prodezza e destrezza nelle guerre contro gli Orchi, Túrin guadagnò i favori di Orodreth e fu ammesso nel suo consiglio. Ora, però, a Túrin non andava il modo di condurre la guerra da parte degli Elfi del Nargothrond, tutta imboscate, azioni furtive, frecce scoccate di nascosto, e premette affinché lo abbandonassero a favore dell’uso della loro forza per attaccare i servi del Nemico in campo aperto e poi inseguirli. Ma, in seno al consiglio del Re, Gwindor espresse opinioni contrarie a quelle di Túrin sulla questione, argomentando che, essendo stato ad Angband e avendo visto il potere di Morgoth, si era fatto un’idea dei suoi piani. «Piccole vittorie a lungo andare si mostreranno vane» disse. «Infatti, così Morgoth verrà a sapere dove trovare i più audaci dei suoi nemici e raccoglierà forze sufficienti a sterminarli. Tutta la potenza degli Elfi e degli Edain uniti è bastata appena a trattenerlo e a garantire la pausa di un assedio; lunga, invero, ma lunga soltanto finché Morgoth non ha colto l’occasione per rompere il cerchio. »
Turin by Mirra Kan
J.R.R. Tolkien, I figli di Hurin
-Stella del Vespro

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