Beleg Cúthalion

Ora Beleg fece ritorno alle Mille Caverne e, giunto al cospetto di Thingol e Melian, riferì loro quant’era accaduto, salvo soltanto i maltrattamenti inflittigli dai compagni di Tùrin. Allora Thingol sospirò e chiese: «Che altro vuole Tùrin che io faccia?».
«Dammi licenza, signore,» rispose Beleg «e io vigilerò su di lui guidandolo nella misura del possibile; in tal modo, nessuno potrà dire che gli Elfi pronunciano parole a cuor leggero.…

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la Gente di Haleth

Rimasero un popolo a sé stante, e in seguito furono sempre noti, a Elfi e a Uomini, come la Gente di Haleth. Questa rimase loro capo sino alla fine dei suoi giorni, senza contrarre matrimonio, e il governo passò poi a Haldan, figlio di Haldar suo fratello.…

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siamo tutti prigionieri della stessa rete

Sopra tutta la piana, gli Elfi del Nargothrond vigilavano incessantemente; e ogni colle lungo i suoi confini era coronato di torri nascoste, e in tutti i suoi boschi e campi stavano segretamente schierati arcieri abilissimi. Precise e mortali erano le loro frecce, e nulla riusciva a passare contro la loro volontà.…

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essa mai più lo rivide

Túrin era il nome del figlio maggiore di Húrin e Morwen, nato l’anno in cui Beren venne nel Doriath e vi trovò Lúthien Tinúviel, la figlia di Thingol. Morwen partorì a Húrin anche una figlia che fu chiamata Urwen ma era detta anche Lalaith, vale a dire Riso, da tutti coloro che la conobbero durante la sua breve vita.…

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alla fine respinse le esortazioni di Ulmo

Sempre Maeglin parlava contro Tuor ai concili del Re, e le sue parole sembravano tanto più convincenti, dal momento che coincidevano con i desideri di Turgon il quale alla fine respinse le esortazioni di Ulmo, ne rifiutò il consiglio, ancorché nell’avvertimento del Vala riudisse le parole che tanto tempo avanti, prima della partenza dei Noldor, erano state pronunciate sulla costa di Araman; e nel cuore di Turgon si radicò la paura del tradimento.…

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Il giudizio spetta a me

Túrin non ha privato Saeros dello scudo e della spada; ma non l’ha ucciso. Sicché, non credo che a conti fatti ne volesse la morte. E se Saeros è stato messo alla berlina, era perché la vergogna se la meritava.»
«Il giudizio spetta a me» le ricordò Thingol.
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