Shelob, di Loic Canavaggia

Brani dalle Lettere - Shelob

 

Shelob è una traduzione dell’elfico Ungol ed è presentata come discendente dei ragni giganti delle vali di Nandugorthin che appaiono nelle leggende della Prima Era, specialmente nella principale di esse, il Racconto di Beren e Lúthien.

A questa si fa continuamente riferimento, dato che come fa rilevare Sam questa storia è in un certo senso una continuazione di quella.

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Ungoliant

(?), Prima del Tempo – Morenorë (?), dopo la Seconda Era

 

Le origini di Ungoliant si perdono nell’Oscurità prima del Tempo, e neanche i Valar, a quanto riportano i saggi, sanno quale sia la sua vera natura. Spirito primordiale nelle cronache umane si racconta che emerse dall’Oscurità di Arda, ma alcuni sostengono possa essersi calata nel mondo dal Vuoto Atemporale immediatamente dopo la creazione.…

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La trappola di Gollum

Tornarono dunque sui loro passi, prima camminando e poi di corsa; infatti man mano che avanzavano, la galleria saliva sempre più scoscesa, ed ogni passo li allontanava dal lezzo della sotterranea tana e infondeva vigore nel loro cuore e nelle loro membra.
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Aiya Eärendil Elenion Ancalima!

«Padrone! Padrone!», gridò Sam, e la vita e la fretta tornarono nella sua voce. «Il dono della Dama! La fiala-stella! Disse che doveva essere per voi una luce nel buio. La fiala-stella!».
Lentamente Frodo si portò la mano al petto, e lentamente levò in alto la Fiala di Galadriel.
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Shelob comparve

Sam aveva appena nascosto la luce della Fiala quando Shelob comparve. Un po’ più avanti sulla sinistra scorse improvvisamente uscire da un nero buco d’ombra sotto la rupe la forma più abominevole che mai avesse veduta, più orribile del peggiore degli incubi.…

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Assai simile a un ragno

Assai simile a un ragno, ma più immensa dei grandi animali da preda, e molto più terribile a causa del malvagio intento che covava nei suoi occhi senza rimorso. Quei medesimi occhi che Sam credeva spauriti e sconfitti, si riaccendevano ora d’una luce crudele, incastrati nella testa proiettata in avanti.…

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Mai lasciare il padrone, mai, mai

«Garn!», disse Shagrat. «Lei ha più di un veleno. Quando caccia, dà solo un colpetto nel collo e le vittime cadono molli come pesci disossati, e allora lei ci gioca come le pare e piace. Ti ricordi il vecchio Ufthak? L’avevamo perso di vista da parecchi giorni.…

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 Sollevandosi di nuovo, allontanando il dolore, curvò sotto di sé i tentacoli e balzò indietro con movimento convulso. Sam era caduto in ginocchio accanto alla testa di Frodo, in preda alle vertigini per via del lezzo, ma stringendo ancora con ambedue le mani l’elsa della spada.
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 Ma Shelob non era come i draghi, e non possedeva altro punto delicato che gli occhi. Piena di fossi, di bozzi e di putridume era la sua vecchissima pelle, ma protetta all’interno da innumerevoli spessori di orrendi tumori. La lama aprì un terribile squarcio, ma era impossibile trafiggere quelle coriacee pieghe, anche con una spada forgiata da Elfi o da Nani e brandita dalla mano di Beren o di Tulin.
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