Bor e i suoi figli, di Helena Stepanova

Bòr

Eriador, 420 P.E. – Nirnaeth Arnoediad, 472 P.E.

 

Raccontano le antiche cronache che le tre stirpi degli Edain – il popolo di Bëor, i figli di Haleth e le genti di Marach, poi divenuto il Popolo di Hador – pur nelle loro differenze di corporatura, usi e costumi, erano tutte caratterizzate dall’essere composte da Donne e Uomini dall’incarnato chiaro, più scuro di quello degli Eldar, ma tale da far riconoscere a questi ultimi l’intima parentela che le univa, a prescindere dalle differenze di corporatura, di statura e di colore di occhi e capelli.…

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Azaghâl

Belegost, intorno al 215 P.E. – Nirnaeth Arnoediad, 472 P.E.

 

Azaghâl è stato tra i più importanti Signori dei Nani della Prima Era, avendo svolto un ruolo di primo piano nelle Guerre di Elfi e Uomini contro Morgoth, in un’epoca nella quale ancora alta era la speranza di poter sconfiggere il Nemico sul campo di battaglia.…

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L'ultima resistenza di Húrin, di Pete Amachree

Nirnaeth Arnoediad

Beleriand, 472 P.E. 

 

La più grande e la più tragica delle battaglie del Beleriand e ultimo scontro prima della Guerra d’Ira. La battaglia, la Quinta di quelle combattute nella prima era tra i Figli di Iùvatar e Morgoth, divenne nota come Nirnaeth Arnoediad, “Innumerevoli Lacrime”, un nome che, descrivendo le conseguenze ch’essa ebbe per Elfi, Uomini e Nani, si riferisce in particolare ai fatti successi il Quarto Giorno di battaglia

Dopo la Battaglia della Fiamma Improvvisa i Regni Noldor, Sindar ed Edain si erano riorganizzati ed erano riusciti a contenere le forze di Morgoth ottenendo anche qualche vittoria nei conflitti periferici di questo periodo, durante il quale mai lo scontro cessò del tutto.…

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essa mai più lo rivide

Túrin era il nome del figlio maggiore di Húrin e Morwen, nato l’anno in cui Beren venne nel Doriath e vi trovò Lúthien Tinúviel, la figlia di Thingol. Morwen partorì a Húrin anche una figlia che fu chiamata Urwen ma era detta anche Lalaith, vale a dire Riso, da tutti coloro che la conobbero durante la sua breve vita.…

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dall’Occidente eruppe un gran vento tempestoso

«Rimase, ultimo superstite, Húrin, il quale allora gettò lo scudo, brandendo l’ascia a due mani; e cantava mentre l’arma fumava del sangue nero dei giganti che costituivano la guardia del corpo di Gothmog, finché questa tutta si dissolse, e ogni qualvolta menava un colpo Húrin gridava “Aurë entuluva!

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un segreto che nessuno poteva scoprire

Turgon però si era fatto superbo, e Gondolin bella quanto il ricordo dell’elfica Tirion, ed egli confidava ancora nella sua segretezza e inespugnabile forza, sebbene le parole di un Vala fossero ben sufficienti a smentirla; e, dopo la Nirnaeth Arnoediad, gli abitanti della città più non desideravano aver parte nelle calamità di Elfi e Uomini che abitassero altrove, né di tornare in Occidente affrontando paure e pericoli, ma, al riparo dei loro colli incantati e privi di sentieri, vietavano l’ingresso a chiunque, sebbene Turgon a stento fosse sfuggito all’odio di Morgoth; dalle terre circostanti, le notizie giungevano incerte e remote, e ben poca attenzione essi prestavano loro.…

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