la tua unica scusa è la poca intelligenza

Gimli si levò piantandosi sulle gambe divaricate: con la mano stringeva la sua ascia ed i suoi occhi scuri lanciavano fiamme. «Dimmi il tuo nome, o Signore di Cavalli, ed io ti dirò il mio, e altre cose ancora», disse.
«Quanto a ciò», ribatté il Cavaliere abbassando sul Nano uno sguardo corrucciato, «tocca allo straniero presentarsi per primo.…

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Eravamo rimasti solo in quattordici!

Così Gandalf andò avanti col suo racconto, finché arrivò alla lotta nel buio, alla scoperta dell’uscita inferiore, e al loro orrore quando si accorsero che il signor Baggins era andato perso.
«Ci contammo e scoprimmo che non c’era nessuno Hobbit. Eravamo rimasti solo in quattordici!».
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Appena in tempo!

 «Ti sei di nuovo lasciato dietro la scassinatore!» disse Nori a Dori guardando in giù.
 «Non posso mica passare la vita a portarmi scassinatori in spalla» disse Dori «giù per i tunnel e su per gli alberi? Cosa credi che sia?
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Sugli alberi, presto!

 «Sugli alberi, presto!» gridò Gandalf; e corsero verso gli alberi sul limitare della radura, puntando a quelli che avevano rami abbastanza bassi, o che erano abbastanza slanciati per arrampicarvicisi sopra. Li trovarono il più in fretta possibile, come potete ben immaginare; e salirono quanto più in alto glielo consentiva la robustezza dei rami.
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Ho scelto il signor Baggins

«Certo che c’è un segno» disse Gandalf. «Ce l’ho messo io stesso. Per ottime ragioni. Mi avevate chiesto di trovare un quattordicesimo uomo per la vostra spedizione, ed io ho scelto il signor Baggins. Se solo qualcuno si permette di dire che ho scelto l’uomo sbagliato o la casa sbagliata, potete restare in tredici e avere tutta la sfortuna che vi pare o tornarvene a scavare carbone!».
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Vi proverò il contrario

«Scusatemi,» disse «se per caso ho sentito le parole che stavate dicendo. Non pretendo di capire di che cosa stiate parlando, o il vostro riferimento agli scassinatori, ma penso di aver ragione nel credere (questo è quello che chiamava ammantarsi della propria dignità) che voi pensiate che io sia un inetto.…

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Bilbo, sei stato un pazzo

Nel frattempo, comunque, il più mite discendente di Ruggitoro si stava riprendendo in salotto. Dopo un po’ di tempo e un bicchierino, si avvicinò furtivamente alla porta del salotto, e udì Gloin che diceva: «Ehm! (o qualche altro sbuffo del genere) Credete che ce la farà?…

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E adesso un po’ di musica!

«E adesso un po’ di musica!» disse Thorin. «Tirate fuori gli strumenti!».
Kili e Fili si precipitarono a prendere le borse e riportarono con loro dei piccoli violini; dall’interno dei loro mantelli, Dori, Nori e Ori tirarono fuori dei flauti; Bombur esibì un tamburo che era nell’ingresso; anche Bifur e Bofur uscirono e tornarono con dei clarinetti che avevano lasciato nel portaombrelli.…

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