Era dunque Éowyn e Dernhelm al tempo stesso

 L’essere alato rispose strillando, ma lo Schiavo dell’Anello rimase silenzioso, come colto da un improvviso dubbio. Lo stupore sopraffece per un attimo la paura di Merry. Egli aprì gli occhi e l’oscurità scomparve. A pochi passi da lui sedeva la grossa bestia, e intorno ad essa tutto sembrava buio, e su di essa si ergeva il Signore dei Nazgûl come un’ombra di disperazione.
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Vattene, orrido dwimmerlaik

 «Vattene, orrido dwimmerlaik, signore delle carogne! Lascia in pace i morti!». Una voce glaciale gli rispose: «Non metterti fra il Nazgûl e la sua preda! Rischieresti non di venire ucciso a tua volta, ma di essere portato via dal Nazgûl e condotto alle case del lamento al di là di ogni tenebra, ove la tua carne verrà divorata e la tua mente raggrinzita verrà esposta nuda all’Occhio Senza Palpebre».
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Occorre fare in fretta

E l’erba crebbe verde e lunga là ove era stato seppellito Nevecrino, ma il terreno rimase per sempre nero e spoglio nel luogo in cui avevano bruciato la bestia alata. Lento e triste Merry accompagnava il corteo, noncurante della battaglia. Era sfinito e dolorante, e le sue membra tremavano come colte da brividi di freddo.…

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Éowyn, come sei giunta tu sin qui?

Non piangete troppo! Nobile colui che cadde,
Degna la sua morte. Davanti alla sua tomba
Donne singhiozzeranno. La guerra ora ci chiama!

Eppure egli stesso piangeva. “Che gli uomini della sua scorta rimangano qui”, egli disse, “e portino via con onore il suo corpo dal campo, affinché la battaglia non lo calpesti!…

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