Orcrist e Glamdring

 Così si arrivò a Ferragosto, ed essi dovevano rimettersi in cammino proprio la mattina di Ferragosto, al sorger del sole.
 Elrond sapeva tutto su qualsiasi tipo di runa. Quel giorno guardò le spade che essi avevano portato via dal covo degli Uomini Neri e disse: «Questa non è fattura di Uomini Neri.
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In quella valle il male non era mai penetrato

 Il padrone di casa era un amico degli Elfi, una di quelle persone i cui padri compaiono nelle strane storie anteriori all’inizio della Storia, nelle guerre tra gli Orchi malefici, gli Elfi e i primi Uomini del Nord. Nei giorni in cui si svolge la nostra storia c’erano ancora delle persone che avevano per antenati sia gli Elfi sia gli Eroi del Nord, e Elrond, il padrone di casa, era il loro capo*.
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Benvenuti nella valle!

«Bene, bene!» disse una voce. «Guarda un po’! Bilbo lo Hobbit a cavallo di un pony, nientemeno! Che spettacolo!».
«Davvero sorprendente, meraviglioso!».
 Poi si imbarcarono in un’altra canzone ridicola quanto quella che ho riportata per intero. Alla fine uno, un giovane alto, venne fuori dagli alberi e si inchinò di fronte a Gandalf e a Thorin.
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Sento odore di Elfi!

«Mmmm! Sento odore di Elfi!» pensò Bilbo, e guardò le stelle sopra di lui. Brillavano vivide e azzurre. Proprio allora esplose tra gli alberi una canzone simile a una risata.
Cosa fate, dove andate?
Questi pony, via, ferrate!
Scende il fiume con cascate!
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infine giunsero a una radura

La testa e la barba dello Stregone si chinavano ora da una parte ora dall’altra, mentre cercava le pietre, ed essi seguivano le sue indicazioni; ma quando il giorno cominciò a declinare non sembrava che si fossero avvicinati di molto alla fine della loro ricerca.
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L’unico sentiero era segnato da pietre bianche

Passò il mattino, giunse il pomeriggio; ma in tutto quel deserto silenzioso non c’era traccia di nessuna dimora. La loro ansia cresceva, perché ora si rendevano conto che la casa poteva essere nascosta quasi dovunque tra loro e le Montagne. Giunsero sopra valli inattese, strette, dai fianchi ripidi, che si aprivano improvvisamente ai loro piedi, e guardarono giù, meravigliati di vedere alberi sotto di loro e corsi d’acqua sul fondo.
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Siete arrivati proprio al confine delle Terre Selvagge

Adesso Gandalf era passato in testa. «Non dobbiamo smarrire la strada o siamo fritti» disse. «Abbiamo bisogno di cibo, tanto per cominciare, e di riposarci in un posto abbastanza sicuro; inoltre è assolutamente necessario affrontare le Montagne Nebbiose sul sentiero giusto, altrimenti ci si perde e bisogna tornare indietro e ricominciare tutto da capo (ammesso che si riesca a tornare indietro)».
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Wilderland

Quel giorno non cantarono né raccontarono storie, anche se il tempo era migliorato; e neanche l’indomani, né il giorno successivo. Avevano cominciato ad avvertire che, da tutti i lati, il pericolo non era lontano. Si accampavano sotto le stelle, e i loro pony avevano da mangiare più di loro: infatti c’era erba in abbondanza, ma non c’era molto nelle loro bisacce, considerato anche quello che si erano procurati dagli Uomini Neri.
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