narrami le tue vicende, o mio vassallo

#MemeTolkien

 

Degli uomini giunsero recando una sedia ed uno sgabello, ed uno di essi portò un vassoio, una brocca d’argento, tazze e focacce dolci e bianche. Pipino sedette, ma non riusciva a distogliere lo sguardo dall’anziano sovrano. Si trattava della sua immaginazione, oppure parlando delle Pietre il vecchio gli aveva effettivamente lanciato un’occhiata?

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Io lo comando

«Molto dev’essere messo a repentaglio in una guerra», disse Denethor. «Cair Andros è ben fortificata e presidiata, e non posso mandare nessuno così lontano. Ma non cederò il Fiume e il Pelennor senza combattere… Non mi arrenderò, se qui c’è un capitano che abbia ancora il coraggio di fare ciò che il suo sire comanda».…

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Sai cantare?

«Che cosa desideri fare al mio servizio?».

«Pensavo, sire, che voi mi avreste illustrato le mie mansioni». «Lo farò, non appena saprò che cosa ti si addice meglio», rispose Denethor. «Ma forse lo apprenderò tenendoti accanto a me. Lo scudiero della mia camera ha chiesto il permesso di arruolarsi nella guarnigione esterna, quindi prenderai tu il suo posto per qualche tempo.…

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Sì. Vorrei questo.

Faramir: Mio signore, Osgiliath è stata invasa.

Denethor: Molto dev’essere rischiato in guerra. C’è un capitano che abbia ancora il coraggio di eseguire la volontà del suo signore?

Faramir: Vorresti che i nostri posti fossero stati scambiati, che io fossi morto e che Boromir vivesse.…

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Il Fiume si era preso Boromir

Slegarono l’imbarcazione funebre nella quale giaceva Boromir, calmo, sereno. Egli scivolò via in seno ai flutti. La corrente lo trascinò con sé, mentre i suoi compagni trattenevano la loro barca con i remi. Passò galleggiando accanto ad essi e si allontanò, finché non si vide più che una macchia scura contro la luce dorata: poi d’un tratto scomparve.
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