Non dirò altro per il momento

 «Dove sei stato, Boromir?», domandò Aragorn. «Hai veduto Frodo?».
 Boromir esitò un attimo. «Sì e no», rispose lentamente. «Sì: lo incontrai sulle pendici del colle e gli rivolsi la parola. Lo esortai a venire a Minas Tirith, e a non recarsi ad oriente.
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Non lasceremo mai Frodo!

 «È una cosa che non può andare!», gridò Merry. «Non lasceremo mai Frodo! Pipino ed io abbiamo sin da principio seguito Frodo, e non intendiamo rinunciarvi adesso. Prima però non ci rendevamo conto del pericolo; tutto pareva diverso, lontano, nella Contea o a Gran Burrone.
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Partirò da solo, immediatamente

 Frodo si alzò in piedi. Si sentiva sfinito, ma la sua volontà era tenace ed il suo cuore più leggero. Parlò ad alta voce con se stesso.
 «Ora farò il mio dovere», disse. «Una cosa perlomeno è palese: la malvagità dell’Anello sta incominciando ad intaccare persino l’integrità della Compagnia; è indispensabile che l’Anello si allontani da loro, prima che la situazione peggiori.
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 Non si udì alcuna risposta

 Non si udì alcuna risposta. Le sue grida non erano nemmeno giunte alle orecchie di Frodo, che era già lontano, e correva ciecamente su per il sentiero, portando con sé il ricordo del viso folle e selvaggio di Boromir, e dei suoi occhi infocati.
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Cosa ho fatto?

 «Sciagurato imbroglione!», urlò. «Lascia che ti metta le mani addosso! Ora capisco le tue intenzioni. Vuoi portare l’Anello a Sauron, e vendere tutti noi. Aspettavi solo il momento giusto per piantarci in asso. Che tu e tutti i Mezzuomini siate dannati alla morte ed all’oscurità!».
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