divorando quella fragile carne mortale

Troppo veloce e inaspettato giunse quell’assalto,

troppo veloce perchè un incanto lo fermasse;

allora, disperato, Beren gettò di lato

Lùthien e avanzò deciso

ma disarmato, senza difese per difendere

Tinùviel fino alla fine!

Con la mano sinistra afferrò la gola pelosa,

con la destra cercò di colpire i suoi occhi,

con la destra, dalla quale filtrava il fulgore

del Sacro Silmaril che stringeva.…

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l’avanzata di Morgoth venne bloccata

Negli anni che seguirono alla Dagor Bragollach e alla caduta di Fingolfin, l’ombra della paura di Morgoth si allungò. Ma nell’anno quattrocentosessantanovesimo dopo il ritorno dei Noldor nella Terra-di-mezzo, tra Elfi e Uomini la speranza rifiorì, ché si era sparsa la voce delle imprese di Beren e Lúthien e dell’umiliazione di Morgoth sul suo stesso trono in Angband, né mancava chi sosteneva che Beren e Lúthien fossero ancora vivi o ritornati di tra i Morti.…

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immagine della massima bellezza

Nella battaglia di Sarn Athrad, Beren si batté per l’ultima volta, e di sua propria mano uccise il Signore di Nogrod, strappandogli la Collana dei Nani; ma quegli, morendo, lanciò la propria maledizione su tutti i tesori. Poi Beren contemplò meravigliato la gemma di Fëanor, proprio quella che aveva avulso dalla corona di ferro di Morgoth e che ora splendeva tra l’oro e le pietre preziose grazie all’abilità dei Nani; e andò a lavarla dal sangue nelle acque del fiume.
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Gli anni porteranno ciò che vorranno portare

“Quale destino?”, disse Aragorn. “Sino a quando io dimorerò qui ella godrà della gioventù degli Eldar”, rispose Elrond, “ma quando partirò ella mi accompagnerà, se tale sarà la sua scelta”. “Comprendo”, disse Aragorn, “che ho posato gli occhi sopra un tesoro non meno prezioso del tesoro di Thingol, che Beren un tempo desiderava.
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meraviglia!

Il giorno seguente, al tramonto, Aragorn passeggiava nei boschi, e il suo cuore era alto e fiero; egli cantava, perché era pieno di speranza e perché il mondo era bello. Improvvisamente, mentre cantava, vide una fanciulla camminare su di un prato fra i bianchi tronchi delle betulle, ed egli si arrestò stupefatto, credendo di camminare in un sogno o di aver ricevuto il dono dei menestrelli elfici, che sanno fare apparire ciò che cantano innanzi agli occhi di coloro che lo ascoltano.
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possibile che uno di costoro metta la mano su te

 Thingol però fissava in silenzio Lúthien; e in cuor suo pensava: “Infelici Uomini, figli di signori da nulla e di regoli, possibile che uno di costoro metta la mano su te, e continui a vivere? “. Poi, rompendo il silenzio, disse: «Vedo l’anello, figlio di Barahir, e m’accorgo che tu sei fiero e che ti ritieni forte.
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Ti sei meritato la morte, con queste parole

Beren allora, levando lo sguardo, incontrò gli occhi di Lúthien, quindi lo posò sul volto di Melian e gli parve che parole gli venissero messe in bocca. Il timore lo abbandonò, e risorse in lui l’orgoglio della più antica Casa degli Uomini, ed egli disse: «Il mio destino, o Re, mi ha qui condotto, attraverso perigli tali che ben pochi persino tra gli Elfi oserebbero affrontarli.…

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Che parli Beren!

 Ed ecco che Thingol affissò su Beren uno sguardo di disprezzo e collera; Melian però rimase silenziosa. «Chi sei tu» chiese il Re «che vieni qui come un ladro, e senza essere invitato osi avvicinarti al mio trono?» Ma Beren, sbalordito com’era, poiché assai grandi apparivano gli splendori di Menegroth e la maestà di Thingol, nulla rispose.
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