soltanto il male qui ha da temere

 Fece un passo avanti; ma Boromir irresoluto non lo seguì. «Non c’è altra strada?», domandò.
 «Quale migliore strada desidereresti?», disse Aragorn.
 «Un semplice sentiero, anche se fiancheggiato da una siepe di spade», disse Boromir. «Per strane vie è stata condotta la nostra Compagnia, e tutte sinora con esito infausto.
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Aragorn e Arwen, di SaMo-art

Mi legherò a te

Allora, per tutta una stagione essi passeggiarono insieme nelle radure di Lothlórien, finché egli dovette partire. La sera di Mezza Estate Aragorn, figlio di Arathorn, e Arwen figlia di Elrond si recarono in cima alla collina di Cerin Amroth, camminando scalzi sull’erba sempreverde, circondati da elanor e da niphredil che fiorivano intorno.
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E venne il crepuscolo

Scattò come un daino, saettando tra gli alberi. Li condusse lontano, sempre più avanti, instancabile e rapido, poiché infine la sua decisione era presa. Lasciarono indietro i boschi intorno al lago. Scalarono lunghi e cupi pendii, i cui contorni si staccavano netti contro il cielo rosso del tramonto.
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la sua scelta fu fatta

Fu così che all’età di quarantanove anni Aragorn tornò dai perigli affrontati sulle oscure frontiere di Mordor, ove ora Sauron aveva ristabilito la sua dimora e preparava i suoi malefici. Egli era stanco e desiderava recarsi a Gran Burrone onde riposarsi prima di ripartire per un lungo viaggio; e lungo la via giunse ai confini di Lórien e fu accolto nella terra segreta da Dama Galadriel.
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Avanti i Tre Cacciatori!

 «Ebbene, all’inseguimento!», disse Gimli. «Anche i Nani sanno essere veloci, e non si stancano prima degli Orchi. Ma la caccia sarà lunga: hanno molto vantaggio su di noi».
 «Sì», disse Aragorn, «avremo tutti bisogno della resistenza dei Nani. Venite! Possiamo sperare o disperare, ma seguiremo le orme dei nostri nemici.
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il più coraggioso degli Uomini

Il giorno seguente disse addio a sua madre, alla casa di Elrond e ad Arwen, e partì verso luoghi selvaggi. Combatté per quasi trent’anni la lotta contro Sauron, e divenne amico di Gandalf il Saggio, dal quale apprese molta saggezza. Con lui fece molti pericolosi viaggi, ma con il trascorrere degli anni partì molto spesso da solo.
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Gli anni porteranno ciò che vorranno portare

“Quale destino?”, disse Aragorn. “Sino a quando io dimorerò qui ella godrà della gioventù degli Eldar”, rispose Elrond, “ma quando partirò ella mi accompagnerà, se tale sarà la sua scelta”. “Comprendo”, disse Aragorn, “che ho posato gli occhi sopra un tesoro non meno prezioso del tesoro di Thingol, che Beren un tempo desiderava.
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tu ne soffriresti a causa del destino che ci attende

Ma Elrond vedeva molte cose e leggeva in molti cuori. Un giorno, prima della fine dell’anno, chiamò a sé Aragorn e gli disse: “Aragorn, figlio di Arathorn, Sire dei Dùnedain, ascoltami! Un grande destino ti attende sia quello di ergerti al di sopra di tutti i tuoi avi succeduti a Elendil, sia quello di cadere nell’oscurità con tutti i superstiti della tua stirpe.
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Allora i miei giorni saranno amari

 Nei giorni che seguirono Aragorn fu silenzioso, e sua madre comprese che gli era accaduto qualcosa di strano; egli finalmente cedette alle sue domande e le narrò l’incontro fra gli alberi nel crepuscolo. “Figlio mio”, disse Gilraen, “le tue ambizioni sono molto alte, anche per un discendente di molti re.
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