La Battaglia dei Campi del Pelennor, di Alan Lee

La Battaglia dei Campi del Pelennor

Minas Tirith, 15 marzo 3.019 T.E. 

 

La battaglia dei Campi del Pelennor è stata la più grande e cruenta battaglia della Terza Era, combattuta alle porte di Minas Tirith tra gli eserciti di Gondor, poi raggiunti dai Cavalieri di Rohan e da un esercito del Sud, contro le forze di Mordor e Minas Morgul, rinforzate da truppe di Haradrim dal Sud ed Esterling da Rhûn.…

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Arwen

Arwen Undòmiel, Stella del Vespro

Lòrien, T.E. 241 – Cerin Amroth, Q.E. 121

 

La figura di Arwen Undòmiel, figlia di Elrond Mezzelfo e di Celebrìan, figlia di Galadriel e Celeborn di Lothlòrien, si staglia sui grandi eventi che segnarono la fine della Terza Era di Arda con la radianza e l’influenza che solo i grandi personaggi possono ricoprire.…

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L’erede di Isildur

«Guardate il Flagello d’Isildur!», disse Elrond.
Gli occhi di Boromir brillavano guardando fisso l’oggetto d’oro. «Il Mezzuomo!», mormorò. «E’ giunto dunque infine il giudizio di Minas Tirith? Ma per qual motivo dovremmo allora cercare una spada rotta?».
«Le parole non erano il giudizio di Minas Tirith», disse Aragorn.…

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Cerca la Spada che fu rotta

«In quest’ora crudele sono giunto sin qui percorrendo molte pericolose leghe: centodieci giorni ho viaggiato, completamente solo. Ma non vengo a cercare alleati di guerra; la potenza di Elrond dicono sia nella saggezza e non nelle mani. Vengo a chiedere consiglio, e la spiegazione di dure parole.…

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Le mani del Re sono mani di guaritore

Merry sentì gli occhi appannarsi dalle lacrime e dalla stanchezza. Notò appena la distruzione e la strage tutt’intorno. L’aria era impregnata di fuoco, di fumo, di tanfo.
La salita pareva interminabile, un viaggio senza scopo in un incubo odioso, sempre più avanti, sino a finire nell’informe senza ricordi.
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La sofferenza di Eowyn

Fu un destino crudele a portarla sin qui. Ella è una splendida fanciulla, la più bella dama di una stirpe di regine. Eppure non saprei come parlarne. Quando la vidi per la prima volta e scoprii la sua infelicità, mi parve di vedere un fiore bianco ergersi fiero e dritto, esile come un giglio, ma sapevo che quel fiore era inflessibile, come forgiato d’acciaio nelle fucine degli Elfi.…

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Io ho fallito

Seduto con la schiena appoggiata a un grande albero, pareva dormire. Ma Aragorn vide che era trafitto da molte frecce dalle piume nere; stringeva ancora in mano la spada, rotta presso l’impugnatura; l’elmo, spaccato in due, giaceva al suo fianco. Tutt’intorno a lui, e ai suoi piedi, erano ammucchiati i corpi di molti Orchi.…

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L’incontro con Glorfindel

Un vento freddo soffiava dalle montagne innanzi a loro. Pensavano già a cercare un posto a qualche distanza dalla Via, adatto per l’accampamento, quando udirono un rumore che fece risorgere improvvisamente il panico nei loro cuori: lo scalpitio di zoccoli alle loro spalle.
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Il povero signor Cactaceo

«Dunque, dov’ero arrivato?», disse l’oste, interrompendosi e facendo schioccare le dita. «Ah sì! Il vecchio Gandalf. Tre mesi fa entra nella mia camera senza nemmeno bussare. Omorzo, dice, io parto domattina. Mi puoi fare un grande favore? Di’ soltanto che cosa, e sarà fatto, rispondo io.
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Frodo incontra Grampasso

D’un tratto Frodo notò un individuo dall’aria strana, segnato dalle intemperie, che sedeva in ombra vicino al muro ascoltando attentamente la loro conversazione. Aveva un grosso boccale di metallo davanti a sé e fumava una pipa dal lungo cannello intagliato stranamente.
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