chinarono il capo in segno di dolore

 Fu così che lo trovarono Legolas e Gimli. Tornavano dalle pendici occidentale del colle, strisciando silenziosamente fra gli alberi come cani in agguato. Gimli stringeva l’ascia, e Legolas, che aveva esaurito tutte le frecce, il lungo pugnale. Giunti nella radura si arrestarono stupefatti; poi chinarono il capo in segno di dolore, poiché avevano capito subito che cosa era accaduto.
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La Compagnia è ormai distrutta

 «Ahimè!», disse Aragorn. «È scomparso l’erede di Denethor, Sire della Torre di Guardia! È una fine amara. La Compagnia è ormai distrutta, e la colpa grava sulle mie spalle. Vana è stata la fiducia che Gandalf ebbe in me. Ed ora che cosa devo fare?…
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Ma Boromir non parlò più.

 «No!», disse Aragorn, prendendogli la mano e posando un bacio sulla sua fronte. «Hai vinto. Pochi hanno conosciuto un simile trionfo. Rasserenati! Minas Tirith non soccomberà!».
 Boromir sorrise.
 «In quale direzione sono andati? Frodo era con loro?», domandò Aragorn.
 Ma Boromir non parlò più.
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Chiedo perdono. Ho pagato

Aragorn gli si inginocchiò accanto. Boromir aprì gli occhi, sforzandosi di parlare. Infine, lente, gli uscirono di bocca queste parole: «Ho cercato di togliere a Frodo l’Anello. Chiedo perdono. Ho pagato».
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, L’Addio di Boromir, Boromir’s Last Stand by JPJPJP}
– Ancalagon
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pareva dormire

A circa un miglio da Parth Galen, in una piccola radura non lontana dal lago, trovò Boromir. Seduto con la schiena appoggiata a un grande albero, pareva dormire. Ma Aragorn vide che era trafitto da molte frecce dalle piume nere; stringeva ancora in mano la spada, rotta presso l’impugnatura; il corno, spaccato in due, giaceva al suo fianco.
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i richiami del corno cessarono

Mentre correva, le grida si fecero più forti, e poi nuovamente fioche. Il corno suonava disperatamente. Le urla degli Orchi giungevano stridule e feroci, poi improvvisamente i richiami del corno cessarono. Veloce come il vento, Aragorn percorse l’ultimo pendio, ma quando fu ai piedi del colle non udì che deboli suoni in lontananza; si volse a sinistra per rincorrerli, ma i suoni si fecero ancora più deboli e poi svanirono del tutto.
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Il corno di Boromir!

 Mentre era intento a osservare, il suo udito sensibilissimo percepì rumori che salivano dal bosco ai suoi piedi, sulla riva occidentale del Fiume. S’irrigidì: erano grida, e con orrore distinse fra esse le aspre voci degli Orchi. D’un tratto risuonò il richiamo roco e profondo di un corno; le sue note s’infransero sulle colline, echeggiando nelle caverne, dominando come un urlo il ruggito delle cascate.
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Aragorn esitò

 Aragorn esitò. Desiderava anch’egli recarsi sino all’alto seggio, nella speranza di scoprirvi qualcosa che lo guidasse nell’incertezza, ma il tempo incalzava. Improvvisamente si mise a correre verso la cima; attraversò le grandi lastre del selciato e si arrampicò su per i gradini.
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