In antico era Sauron il Maia, che i Sindar del Beleriand denominavano Gorthaur. Nel principio di Arda, Morgoth lo sedusse e se lo rese fedele, ed egli divenne il massimo e il più fido dei servi dell’Avversario, nonché il più pericoloso, potendo egli assumere molte forme e quando gli aggradasse apparir nobile e bello, sì da ingannare tutti che non fossero i più avvertiti.
Quando Thangorodrim venne schiacciato e Morgoth rovesciato, Sauron riprese la sua bella apparenza e compì atto di sottomissione ad Eonwë, l’araldo di Manwë, abiurando tutte le sue malefatte. E ritengono certuni che non l’abbia fatto, in un primo momento, per doppiezza, ma che Sauron si fosse davvero pentito, sia pure solo per paura, poiché era sgomentato dalla caduta di Morgoth e dalla grande collera dei Signori dell’Occidente. Ma non era nei poteri di Eonwë di concedergli il perdono per proprio decreto, ed egli comandò a Sauron di tornare in Aman per esservi giudicato da Manwë. Sauron allora provò grande vergogna ed era riluttante a tornare a capo chino e a sentirsi comminare dai Valar una sentenza fors’anche di lungo servaggio a riprova della sua buona fede: sotto Morgoth, infatti, grande era stato il suo potere. Ordunque, quando Eonwë se ne andò, ecco che egli si nascose nella Terra di mezzo; e ricadde nel male, poiché i lacci che Morgoth gli aveva gettato sopra erano assai forti.
Sui lidi del Golfo di Lhùn gli Elfi costruirono i loro porti, che dissero Mithlond; e molte erano le navi che vi tenevano, essendo la rada sicura. Dai Porti Grigi, gli Eldar di continuo facevano vela, fuggendo alla tenebra dei giorni della Terra, perchè, per grazia dei Valar, i Primogeniti ancora potevano tornare, in Eressëa e in Valinor di là dai mari cerchianti.
in Eregion, gli Elfi Noldorin istituirono,un reame duraturo. Eregion non era lungi dalle grandi dimore dei Nani che eran dette Khazad-dùm, e più tardi Moria. In Eregion gli artigiani superarono in destrezza tutti coloro che mai abbiano forgiato, salvo il solo Fëanor; e massimo invero per abilità tra tutti era Celebrimbor figlio di Curufin, estraniatesi dal padre e rimasto in Nargothrond quando Celeborn e Curufin ne erano stati scacciati.
Sauron si disse, in cuor suo, che i Valar, rovesciato Morgoth, s’erano nuovamente dimenticati della Terra di mezzo; e grandemente s’accrebbe il suo orgoglio. Guardò con odio agli Eldar, e provò paura per gli Uomini di Nùmenor che di tanto in tanto tornavano, con le loro navi, alle spiagge della Terra di mezzo; ma a lungo dissimulò la propria mente e tenne celati i tenebrosi disegni che andava plasmando in cuor suo.
Di tutti i popoli della Terra, trovò che gli Uomini erano i più facili da sviare; ma per molto tempo ancora non desistette dal tentar di persuadere gli Elfi a mettersi al suo servizio, ben sapendo che i Primogeniti erano dotati di maggior potere; e girò in lungo e in largo tra loro, e il suo sembiante era pur sempre quello di uno bello quanto saggio. Solo a Lindon non si avventurò, poiché Gil-galad ed Elrond nutrivano dubbi su di lui e la sua bella apparenza e, sebbene non sapessero chi egli fosse davvero, pure non gli permettevano di metter piede in quella contrada. In altre, tuttavia, gli Elfi lo accoglievano lietamente, e ben pochi tra loro prestavano orecchio ai messi di Lindon che li esortavano a vigilare; Sauron infatti aveva assunto il nome di Annatar, il Signore di Doni, e dapprima quelli ricavarono grande profitto dalla sua amicizia. Ed egli disse loro: «Ahimè, non fosse per la debolezza dei grandi! Perché un possente re è Gilgalad, e saggio e versato in ogni sapienza è Mastro Elrond, eppure non vogliono darmi manforte nelle mie fatiche. Possibile che non desiderino vedere altre contrade ornarsi di felicità come la loro? Ma perché dunque la Terra di mezzo dovrebbe restare per sempre desolata e buia, quando invece gli Elfi potrebbero renderla altrettanto bella di Eressëa, che dico, persino di Valinor? E poiché non vi avete fatto ritorno, come pure potreste, ben m’avvedo che, al pari di me, voi questa Terra di mezzo l’amate. Non è dunque nostro dovere di lavorare fianco a fianco al suo arricchimento e per l’elevazione di tutte le stirpi elfiche che vi si aggirano, all’oscuro del molto potere e della sapienza che sono di coloro i quali stanno di là dal Mare?».
Fu in Eregion che le parole di Sauron vennero più volentieri recepite, poiché in quella contrada i Noldor erano sempre desiderosi di aumentare l’abilità e la sottigliezza delle loro opere. Inoltre, nei loro cuori non era pace, poiché s’erano rifiutati di far ritorno all’Ovest, e desideravano insieme di restare nella Terra di mezzo, che effettivamente amavano, e tuttavia di godere della felicità di coloro che se ne erano dipartiti. Sicché, prestarono orecchio a Sauron, e da lui appresero molte cose, grande essendo la sua conoscenza.
{J.R.R. Tolkien, Il Silmarillion;
lord Sauron by Kapriss }
-Stella del Vespro

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