«Sentii che qualcosa di orribile era vicino, sin dal momento in cui i miei piedi toccarono per la prima volta l’acqua», disse Frodo. «Che essere era quello? O erano più di uno?».
«Lo ignoro», rispose Gandalf; «ma le braccia erano tutte guidate da un unico scopo. Qualcosa è strisciato o è stato spinto fuori dalle cupe acque sotto le montagne. Vi sono cose più antiche e più immonde degli Orchi nei luoghi profondi della terra». Egli non espresse però a voce alta il pensiero che qualunque fosse la creatura vivente nel lago, essa, di tutta la Compagnia, aveva afferrato per primo Frodo.
Boromir mormorò sottovoce, ma la pietra echeggiante amplificò il suono che divenne un rauco sussurro percepibile da tutti: «Nei luoghi profondi della terra! Ed ivi stiamo andando contro il mio desiderio. Chi ci condurrà ora in questa oscurità mortale?».
«Vi condurrò io», disse Gandalf, «e Gimli camminerà al mio fianco. Seguite il mio bastone!».
«Non temete!», disse Aragorn. «Non temete! Ho fatto insieme con lui parecchi viaggi, pur se mai nessuno così al buio; e si narrano a Gran Burrone sue imprese ancor più grandi di tutte quelle ch’io vidi. Egli non si smarrirà…. se la via che cerca esiste. Ci ha condotti qui dentro nonostante le nostre paure, e ci condurrà nuovamente fuori, qualsiasi cosa ciò debba costargli»
Erano più che sfiniti, eppure non offriva alcun sollievo il pensiero di una sosta in qualche parte. Frodo aveva ripreso animo dopo lo scampato pericolo grazie al cibo ed al sorso di liquore; ma ora una struggente ansietà s’impadronì nuovamente di lui, e crebbe man mano diventando terrore. Quantunque a Gran Burrone fosse stato guarito dalla ferita di pugnale, essa non era stata senza conseguenze. I suoi sensi erano adesso più acuti, ed egli più conscio delle cose non visibili. Un segno che lo avvertì presto del cambiamento in lui, era il fatto che vedeva nel buio più dei suoi compagni, eccetto forse Gandalf. Era in ogni caso il Portatore dell’Anello; appeso alla catenella contro il suo petto, a volte pareva un pesante fardello. Sentiva la certezza del male presente e del male futuro; ma non disse nulla.
Strinse più forte l’elsa della spada e marciò avanti ostinatamente.
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-Stella del Vespro